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La Procura di Taranto ricorre alla Consulta contro il decreto “salva-Ilva”

I magistrati hanno sollevato il conflitto d’attribuzione tra poteri dello Stato contro il provvedimento del governo che “salva” l’acciaieria di Taranto. Il decreto è stato recentemente convertito in legge dal Parlamento.
A cura di Susanna Picone
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I magistrati hanno sollevato il conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato contro il provvedimento del governo che “salva” l’acciaieria di Taranto.  Il decreto è stato recentemente convertito in legge dal Parlamento.

Continua l’offensiva della Procura di Taranto contro il decreto firmato dal presidente Napolitano lo scorso 3 dicembre e che consente all’Ilva della città pugliese di continuare a produrre nonostante il sequestro disposto dai giudici a luglio a causa del reato di disastro ambientale. Con il decreto, inoltre, viene restituito all’azienda anche l’acciaio che era stato bloccato lo scorso novembre in seguito agli altri arresti di alcuni componenti della famiglia Riva. La Procura, infatti, ha inviato ieri alla Corte Costituzionale un ricorso (ormai atteso) contro il decreto legge numero 207, più conosciuto appunto come il “salva-Ilva”, sollevando una questione di conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Secondo i magistrati il governo ha in questo modo impedito l’esercizio dell’azione penale interferendo con l’indagine che aveva portato al sequestro degli impianti dell’area a caldo. La conferma della notizia è arrivata dal procuratore Franco Sebastio.

La Procura presenterà un secondo ricorso – Il decreto che prevede “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale” (non riguarda, dunque, solo l’Ilva ma in generale le aree strategiche) è stato, intanto, convertito in legge e ora la Procura attenderà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per inoltrare alla Consulta un secondo ricorso basato sulla legge e fondato sugli stessi motivi. Il conflitto di attribuzione da parte della Procura non esclude la possibilità che venga sollevata anche l’eccezione di incostituzionalità della legge. Il prossimo 8 gennaio, inoltre, l’Ilva ricorrerà al Riesame contro il sequestro del prodotto finito e semilavorato realizzato nei mesi in cui durante i quali l’azienda non era autorizzata a produrre.

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