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La manager in fuga dalla Puglia: “Volevo investire 70 milioni, ma è impossibile”

La vicenda di Alison Deighton, fermata da burocrazia e politica: “Come se un progetto di ecoturismo da 70 milioni non interessasse”.
A cura di Antonio Palma
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Pronta a investire con i suoi soci oltre 70 milioni di euro nel Salento, in Puglia, per un resort di lusso tra gli uliveti secolari, ma a causa della burocrazia è stata costretta a desistere ed ora è pronta a lasciare l'Italia. Protagonista della vicenda Alison Deighton, manager statunitense e moglie del sottosegretario al Tesoro britannico. "Adoro l’Italia, adoro il Salento. A Nardò volevo solo fare qualcosa di bello da cui guadagnassero tutti, ma in Puglia non c’è solo la mancanza di certezze nell’iter burocratico, che per un imprenditore è la morte. Un’altra cosa frustrante è la mancanza di interesse. Come se un progetto di ecoturismo da 70 milioni non interessasse alla regione" ha spiegato la donna in un'intervista al Corriere della Sera. A chi le contesta di voler abbattere ulivi centenari per far posto al cemento, Deighton risponde: "Quella terra l’abbiamo comprata proprio perché c’erano gli ulivi! Alberi meravigliosi, opere d’arte. Ovvio fin dall’inizio che gli alberi dovevano restare lì. Io non sono una speculatrice". "Quando abbiamo comprato. Sei anni fa. C’era tutto. Mare, terra, ulivi, ma mal tenuti. Abbiamo dovuto curarli. Poi ho speso una fortuna per costruire i fossi anti-incendio. Era una zona semi abbandonata, con la spazzatura in giro. L’abbiamo resa di nuovo produttiva. Adesso c’è un’azienda agricola locale, produciamo olio. Credo di aver dimostrato che non voglio distruggere ma preservare" ha sottolineato la manager.

"Troppe attese, per un investitore è meglio cambiare"


"L’area era edificabile. L’abbiamo presa con l’idea di fare qualcosa che valorizzasse l’ambiente e attirasse una clientela alta" ha spiegato Alison Deighton, ricordando che in un primo momento il Comune di Nardò "era entusiasta, poi è cambiata l’amministrazione, abbiamo perso gli interlocutori, ci siamo rivolti alla Regione, ci siamo impantanati". "Non siamo nemmeno arrivati a discutere di architettura! Se io presento un progetto in America, posso ricevere critiche, obiezioni. Ma se ne parla. In Puglia non è stato possibile" ha raccontato la donna, lamentando anche i tempi della giustizia amministrativa italiana. "Dopo il primo stop, il Tar ci ha dato ragione. Ma subito dopo è arrivato l’appello. Ora tocca al Consiglio di Stato. Ma l’udienza potrebbe arrivare tra due anni, quando non si sa" ha raccontato Deighton sconsolata. "Quando ho cominciato in Umbria ero così gasata. Ora capisco che l’Italia può essere molto difficile" ha aggiunto la donna, concludendo: "Ho investito troppa passione per chiudere del tutto la porta. Ma quando l’incertezza si prolunga, per un investitore è meglio cambiare. Il mondo è grande".

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