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Omicidio Torremaggiore, ultime notizie

La compagna di banco di Jessica, uccisa dal papà a Torremaggiore: “Vorrei fosse un brutto un sogno”

Il dolore di Giò, amica di Jessica Malaj, la 16enne uccisa domenica a Torremaggiore dal papà: “Piango da tutto il giorno sperando di riaprire gli occhi e sentire la tua voce, che dice Giò hai fatto solo un brutto sogno, sono qui. Invece è tutto vero”.
A cura di Ida Artiaco
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"Piango da tutto il giorno sperando di riaprire gli occhi e sentire la tua voce, che dice Giò hai fatto solo un brutto sogno, sono qui. Invece è tutto vero…". A parlare è Giò, la compagna di classe di Jessica Malaj, la 16enne uccisa domenica a Torremaggiore dal papà Taulant.

Una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità del paese pugliese, e in particolare i compagni di classe e gli amici della 16enne, che frequentava la terza A del Liceo Classico Fiani-Leccisotti di Torremaggiore.

"Le ore passate insieme a decidere cosa indossare per uscire… interi pomeriggi a parlare preoccupate di come sarebbe andato il giorno dopo a scuola", ha aggiunto Giò come riporta Il Corriere della Sera, aggiungendo: "Ricorderò tutti i momenti passati insieme, dai litigi per quella stupida matita alle risate per una insufficienza presa insieme".

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E poi, ancora, Giò ha dichiarato: "Mi mancano i tuoi messaggi prima di entrare a scuola, la tua risata,… lasci un grande vuoto che mai nessuno riuscirà a colmare". Commovente anche il messaggio del preside della scuola, Carmine Collina, che su Facebook ha scritto: "L’istituto Fiani-Leccisotti, all’unisono con l’USR Puglia e l’UST di Foggia – si legge sul profilo Facebook della scuola – esprime dolore e sconcerto per la terribile notizia della scomparsa della studentessa Jessica Malaj, una figlia della nostra comunità scolastica e umana. In questo di smarrimento e profonda commozione, si invitano studenti, docenti e famiglie ad una partecipazione rispettosa e responsabile".

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, Jessica ha fatto da scudo alla madre, che al momento è ferita e ricoverata in ospedale, contro cui si era scagliato il padre. Lui le ha sferrato cinque coltellate, al torace e all’addome. È morta in ambulanza.

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"Anche noi difensori siamo sbigottiti. Anche perché il rapporto fra padre e figlia è sempre stato eccellente. Lui era innamorato di lei", ha detto l’avvocato Giacomo Lattanzio che difende il padre assassino con il collega Michele Maiellaro.

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