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La chiamata di emergenza nell’auto sommersa, Iris è morto annegato attraversando il fiume

Gli ultimi drammatici istanti di vita di Iris Soncin, una delle vittime del maltempo che lo scorso fine settimana ha imperversato in Italia da nord a sud, facendo quattro vittime. Il 56enne, residente in Provincia di Pordenone, stava provando ad attraversare il fiume Meduna quando è stato sorpreso dalla forza dell’acqua che non gli ha dato scampo.
A cura di Antonio Palma
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Il tentativo di attraversamento del fiume già in piena, l’auto che lentamente viene sommersa dall’acqua e non riesce più ad andare avanti, la straziante chiamata ai numeri di emergenza per chiedere auto e poi la forza dell’acqua che lo intrappola per sempre. Sono gli ultimi e drammatici istanti di vita di Iris Soncin, una delle vittime del maltempo che lo scorso fine settimana ha imperversato in Italia da nord a sud, facendo quattro vittime. Aris, 56enne residente ad Arzene, in Provincia di Pordenone, stava provando ad attraversare il fiume Meduna presso il guado di Murlis, tra gli abitati di Cordenons e Zoppola, quando è stato sorpreso dalla forza dell’acqua che non gli ha dato scampo. La tragedia si è consumata nella notte tra venerdì e sabato quando il fiume in piena aveva già spinte le autorità locali a chiudere il guado.

Secondo quanto ricostruito fino a questo momento, infatti, il fiume in quel punto non era guadabile ma l’uomo, al volante della sua vettura, ha tentato comunque di passare nonostante il divieto per pericolo d'inondazione. È finito così in mezzo all’acqua alta e non è più riuscito ad andare avanti né a tornare indietro. Momenti drammatici quelli vissuti dal cinquantaseienne. Quando ha capito cosa  stesse accadendo, è stato lo stesso Soncin a chiamare aiuto con il telefonino, erano circa l’una e mezza di notte,  ma purtroppo all’arrivo dei soccorsi per lui era ormai troppo tardi.

Le stesse operazioni di soccorso per raggiungere la vettura e riportarla sulla riva sono state molto lunghe, difficoltose e pericolose. Le ricerche erano partite immediatamente ed erano proseguite per tutta la giornata di sabato, ma senza esito. L’auto è stata raggiunta solo nella mattinata di domenica approfittando di un momento di calma nella piena del Meduna.

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