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Incidente a Verona, investe e uccide ragazza di 29 anni sul marciapiede: preso dopo fuga

Incidente mortale a Verona oggi: una ragazza di 19 anni è deceduta dopo essere stata travolta da un’auto pirata vicino a Porta Vescovo. Alla guida dell’auto che l’ha investita un 26enne del posto che è scappato senza prestare soccorso prima di essere fermato.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Una ragazza di 29 anni è stata investita e uccisa da un'auto pirata questa mattina, verso le 5.30, a Verona. La giovane, di origine marocchina ma da anni residente in città come riporta la stampa locale, passeggiava con un amico su un marciapiede, vicino a Porta Vescovo, quando è stata colpita in pieno ed è deceduta all'istante. Inutili, infatti, si sono rivelati i tentativi di rianimarla effettuati dai sanitari del 118 giunti sul posto: ne hanno solo potuto dichiarare il decesso per le ferite troppo profonde riportate.

L'automobilista, un 26enne veronese alla guida di una Volkswagen Polo, è fuggito subito dopo l'incidente, senza prestare i soccorsi. Ma è stato intercettato e fermato poco dopo da una pattuglia polizia locale, nei pressi di una discoteca. Secondo i primi risultati degli accertamenti compiuti sul giovane, aveva un tasso di alcol nel sangue molto elevato, almeno tre volte superiore ai limiti di legge, stando a quanto apprende l'Ansa da fonti investigative. Il ragazzo avrebbe perso il controllo della vettura, puntando con l'auto verso il marciapiede. Testimoni hanno raccontato che l'investimento è stato di una violenza devastante.

L'investitore è ancora sottoposto a fermo e si trova nel comando della Polizia locale dopo essere stato sottoposto a un prelievo per le analisi tossicologiche. Nei suoi confronti non sono stati presi per ora provvedimenti cautelari.

La polizia giudiziaria sta anche visionando i filmati delle telecamere in zona per cercare di ricostruire esattamente la dinamica di quanto successo. Sono state anche allertate le autorità consolari marocchine per avvisare i familiari del decesso della giovane, che vivono ancora in Marocco.

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