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In 9 in ospedale dopo aver mangiato tonno: nel pesce sostanze tossiche per farlo apparire fresco

L’esito delle analisi sul tonno servito da due diversi ristoranti fiorentini che nei giorni scorsi ha causato episodi di intossicazione in nove persone finite poi in ospedale. Usati nitriti e nitrati il cui uso è proibito nelle carni di pesce fresco e oltretutto in quantità che rientrano nel range di tossicità previsto dall’Oms.
A cura di Antonio Palma
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Vi erano sostanze vietate per legge nel tonno servito da due diversi ristoranti fiorentini che nei giorni scorsi ha causato episodi di intossicazione in nove persone finite poi in ospedale. La conferma dei primi sospetti arriva dai risultati delle analisi effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana sui campioni di tonno prelevati dopo le segnalazioni e confermate dai tecnici della Asl Centro della Toscana che nei giorni scorsi aveva avviato l’indagine sanitaria. "Le due sostanze, nitriti e nitrati il cui uso è proibito nelle carni di pesce fresco quale era quello acquistato all’origine e che ha provocato l’intossicazione, sono utilizzate al fine di ottenere un colorito rosaceo e per aumentare la conservabilità del prodotto" si legge nella nota dell'Asl.

In pratica il tonno era stato trattato per conservarlo meglio e mantenerne il colorito per farlo sembrare fresco, così come era stato spacciato e venduto ai titolari dei due ristoranti dove è stato servito. Della presenza delle due sostanze nel pesce consumato dai clienti, però, probabilmente nessuno si sarebbe accorto se chi ha trattato il tonno non avesse esagerato. Dalle analisi infatti è emerso che le dosi di nitriti e nitrati erano addirittura 50 volte superiori a quelle consentite per legge nei prodotti dove queste sostanze sono permesse.

Le quantità di nitriti che sono state ritrovate nel pesce "sono arrivate a 8,5 gr per chilo di carne ovvero circa 50 volte la dose consentita per trattare i prodotti dove l’utilizzo di questi additivi è ammesso. La dose tossica dei nitriti, indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è 0,4/200 mg/Kg di peso corporeo, mentre la dose letale è stimata 33/250 mg/Kg di peso corporeo" sottolineano dall’Asl toscana, aggiungendo: “Nel nostro caso una porzione media di 200 grammi di pesce apportava circa 1,7 gr di nitrito ovvero 24 mg/Kg per una persona di peso stimato di 70 Kg. Tale dose rientra pienamente nel range di tossicità previsto dall’Oms e spiega la sintomatologia mostrata dalle persone coinvolte nell’episodio tossico”. Il lotto del pesce è già stato sequestrato ma le indagini ora proseguono per accertare la responsabilità di quanto accaduto.

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