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Impennata di contagi in Salento, sono per lo più giovani non vaccinati

“Purtroppo però non si riesce ad intervenire per tempo sul posto, perché in molti preferiscono nascondere la positività per non interrompere le vacanze, oppure essendo paucisintomatici non danno importanza ai sintomi e continuano a muoversi”, commentano dalla Asl di Lecce. Il Salento nelle ultime settimane sta registrando un boom di contagi: sono per lo più under 35 non vaccinati.
A cura di Annalisa Girardi
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Boom di contagi in Puglia, soprattutto nella zona del Salento dove si sono registrati diversi focolai a Gallipoli e nelle principali località turistiche. Nelle ultime ore sono emersi specialmente nuovi casi di positività tra i più giovani, specialmente turisti under 35 non vaccinati o solo in possesso della prima dose. Alcuni ristoranti sono stati chiusi a causa dei contagi tra il personale. Insomma, da un lato l'aumento dei contagi è sicuramente riconducibile all'aumento degli afflussi verso la Regione, una delle mete turistiche più gettonate sia dagli italiani che dai viaggiatori provenienti dall'estero, dall'altro la variante Delta, più contagiosa, continua a diffondersi facendo crescere il numero di positivi.

Nelle ultime settimane il Salento è stato interessato da un costante aumento dei nuovi casi. In sei casi su dieci si tratta di giovani sotto i 35 anni. "Al momento l'incidenza dei casi Covid su Gallipoli è legata al contagio di diversi turisti al di sotto dei 35 anni. La situazione è costantemente monitorata in città per evitare ulteriori focolai. I casi individuati sono stati posti in quarantena e come da prassi si sta procedendo al tracciamento dei contatti", ha spiegato il direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl di Lecce, Alberto Fedele. Ieri su 360 casi totali in Puglia ben 118 erano in provincia di Lecce.

Diversi turisti sono risultati positivi solo una volta rientrati dalle vacanze: "Sono diversi i casi simili tra turisti di rientro di nostra conoscenza. Purtroppo però non si riesce ad intervenire per tempo sul posto, perché in molti preferiscono nascondere la positività per non interrompere le vacanze, oppure essendo paucisintomatici non danno importanza ai sintomi e continuano a muoversi. Di questo passo i casi latenti possono essere molti di più di quelli che appaiono e purtroppo nelle diverse località turistiche sullo Ionio e sull'Adriatico stiamo riscontrando scarso rispetto delle regole antiCovid. Dev'essere chiaro a tutti che questo atteggiamento non è d'aiuto, anzi ne può derivare un grave rischio per la collettività", ha aggiunto Fedele.

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