Ilva Taranto, Consulta: inammissibile il ricorso dei Pm contro il Governo
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili entrambi i conflitti di attribuzione sollevati dalla Procura di Taranto sul decreto Salva Ilva varato dal governo Monti. Le due distinte ordinanze con cui la Consulta ha rigettato i due ricorsi dei Pm pugliesi contro il decreto governativo e la legge di conversione varata dal Parlamento, spiegano che "il conflitto di attribuzione relativo ad una legge o ad un atto avente forza di legge è inammissibile quando sussista la possibilità di sollevare eccezione di legittimità costituzionale in via incidentale nell'ambito di un giudizio comune". In pratica per la Corte Costituzionale lo strumento del conflitto tra poteri non è ammissibile quando c'è anche la possibilità di sollevare la questione di legittimità costituzionale in via incidentale. La stessa Corte infatti nella sentenza ricorda che il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto ha già presentato un ricorso di legittimità costituzionale sul medesimo decreto.
La questione sarà discussa nel merito ad Aprile – I magistrati tarantini avevano sollevato la questione ritenendo che Governo e Parlamento con il loro atto avessero violato, tra gli altri, gli articoli della Costituzione inerenti l'indipendenza della magistratura e l'esercizio dell'azione penale. Per la Corte però se ne dovrà discutere nel merito solo quando sarà esaminato il ricorso di costituzionalità in udienza pubblica. La questione Ilva resta così sospesa nel merito e per capire se governo e Parlamento abbiano forzato la mano bloccando un provvedimento giurisdizionale bisognerà aspettare aprile.