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Il virologo Pregliasco: “Speriamo di riaprire il Paese entro due mesi, ma serve attenzione”

Il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università di Milano ha parlato dell’emergenza Coronavirus sottolineando che “ci vorranno almeno quindici giorni per vedere l’indice di contagio R0 sotto il valore 1 e assistere quindi ad un calo chiaro dei casi”. Sulla riapertura dell’Italia: “Dovrà essere molto segmentata per non inficiare i risultati ottenuti finora, ma sicuro non potrà essere dal 14 aprile”.
A cura di Ida Artiaco
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È vero che negli ultimi giorni si sta assistendo ad un rallentamento dei casi di Coronavirus in Italia ma bisogna aspettare ancora una o due settimane per vedere una reale decrescita della curva dei contagi. Per questo, l'auspicio è che il Paese possa essere riaperto nel giro di un paio di mesi. Ne è convinto Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, che intervistato da Rainews ha fatto il punto della situazione della pandemia. Dunque, anche se si vede una piccola luce in fondo al tunnel, che fa ben sperare scienziati e decisori politici, è ancora presto per cantare vittoria. "Ci vorranno almeno quindici giorni per vedere l'indice di contagio R0 sotto il valore 1 e assistere quindi ad un calo chiaro dei casi", ha spiegato l'esperto. E comunque, anche quando si sarà raggiunto questo livello, "finchè non ci sarà un vaccino, si auspica entro un anno, non ci potremo liberare dal nuovo Coronavirus".

Ciò significa che la riapertura del paese "dovrà essere molto segmentata per non inficiare i risultati ottenuti finora, ma assolutamente non potrà essere dal 14 aprile", altrimenti si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti, come ha dichiarato anche il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa annunciando un'ulteriore proroga del blocco del Paese. Le modalità restrittive, ha sottolineato ancora Pregliasco, "vanno mantenute e la riapertura va segmentata: prima le fabbriche, ma con precise modalità di sicurezza, le altre attività non essenziali dopo ed anche gli anziani ritengo che dovranno rispettare l’isolamento più a lungo". Ad ogni modo, "speriamo in un paio di mesi di poter procedere alla riapertura del Paese ma sarà necessaria grandissima attenzione". Secondo il virologo, si potrebbe pensare anche ad una "riapertura per Regioni, partendo da quelle che hanno casi limitati, ma fondamentale sarà gestire i due nuovi fronti che sono rappresentati dalle residenze per anziani ed i contagi intra-familiari". Soprattutto, in questa fase, è molto importante "individuare ogni eventuale singolo caso per spegnere ogni probabile focolaio sin dall’inizio perché, purtroppo, potrebbe esserci una ripresa". Infine, ha confermato che gli italiani dovranno abituarsi all'uso delle mascherine e "si dovrà continuare a rispettare la distanza di sicurezza".

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