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Il presunto assassino di Vania Vannucchi: “Si è incendiata da sola”

Pasquale Russo, l’uomo accusato dell’omicidio di Vania Vannucchi, ha rilasciato dichiarazioni incredibili ai magistrati che l’hanno interrogato: “Io le ho solo gettato addosso il liquido infiammabile, non ho fatto altro. Non sono stato io a darle fuoco, si è incendiata da sola”. E poi: “Ho visto Vania bruciare, ma dovevo tornare a casa, allora sono salito sul mio scooter e me ne sono andato”.
A cura di Davide Falcioni
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"Io le ho solo gettato addosso il liquido infiammabile, non ho fatto altro. Non sono stato io a darle fuoco, si è incendiata da sola": sono inquietanti le parole dette da Pasquale Russo durante il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo l'arresto con l'accusa di aver assassinato Vania Vannucchi: l'uomo ha continuato a negare di aver dato fuoco alla donna con cui aveva avuto una relazione, nonostante fosse stata proprio lei – in preda al dolore lancinante ma ancora cosciente – a indicare ai primi soccorritori il nome del suo aggressore.

Eppure Pasquale Russo continua a negare ogni addebito: dal commissariato di polizia di Lucca fanno sapere che il presunto assassino si è trincerato dietro un silenzio ostinato, e ciò nonostante le prove contro lui siano schiaccianti. Non solo l'accusa della vittima, ma anche un'ustione al braccio e un forte odore di benzina. Il capo della squadra mobile Silvia Cascino ha riferito che più volte Russo è caduto in contraddizione, giustificando quella piaga come una ferita che si era procurato facendo dei lavoro in casa salvo poi cambiare versione e ammettere di essersela procurata a Campo di Marte. Stando a quanto riferisce Il Tirreno la stessa Cascino, pur non avendo fatto trapelare molte informazioni riguardo il presunto killer, non avrebbe celato la sua incredulità rispetto alle frasi pronunciate dall'uomo, in particolare alla versione dell'"autocombustione".

Russo: "Ho visto Vania bruciare, ma dovevo tornare a casa e me ne sono andato"

Russo ha persino negato di aver avuto una relazione con la sua vittima. Solo nella tarda serata di ieri l'imputato ha cominciato a fare le prime ammissioni, pur non facendo mancare al racconto aspetti illogici e contraddittori. Ha ammesso di trovarsi sul luogo del delitto e di aver litigato con Vania Vannucchi, negando ogni motivazione passionale. La discussione sarebbe invece scaturita quando lei l'ha accusato di averle rubato il cellulare: in seguito a quella discussione Russo ha raccontato di aver perso la pazienza, di aver afferrato una tanica di benzina che aveva con sé e di averla svuotata addosso alla Vannucchi. Russo ha poi negato di aver appiccato il fuoco, riferendo che la combustione è scaturita autonomamente. Una versione a dir poco incredibile, conclusa con un nuovo paradosso: "Ho visto Vania bruciare, ma dovevo tornare a casa, allora sono salito sul mio scooter e me ne sono andato".

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