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Il patron di Prada: “Parlare di maltrattamenti di oche è cultura del passato”

Il Ceo di Prada sul caso dell’inchiesta di Report sulle oche allevate per riempire giacche e piumini della Moncler.
A cura di Antonio Palma
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Parlare del maltrattamento di oche allevate per riempire giacche e piumini , come ha fatto la trasmissione televisiva Report alcune settimane fa, è "da stupidi". Così la pensa Patrizio Bertelli, il patron del marchio dell'alta moda Prada. Interpellato sul caso che ha messo in difficoltà la Moncler, una delle aziende italiane accusate di aver delocalizzato all'estero l'allevamento di volatili per risparmiare sull'imbottitura dei celebri piumini, Bertelli infatti ha spiegato che la questione fa parte di una "cultura del passato oramai sorpassata, per questo la Gabanelli è stata stupida". "In questo modo non capisco la distinzione tra una gallina e una balena" ha aggiunto il Ceo di Prada durante il Milano Fashion Global Summit, proseguendo: "Naturale che in un mondo globalizzato una impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti, per esempio in Ucraina o in Slovenia".

"Non si può impedirlo in un mercato liberale"

Secondo Bertelli questa soluzione è comune a molte aziende e non è possibile impedirla in un mercato libero. "Non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo" ha tenuto a sottolineare il patron di Prada, spiegando: "Lo stesso discorso vale per Prato, dove il popolo orientale ha trovato una opportunità economica e l'ha sfruttata". Criticare sulle oche è "un atteggiamento che fa parte del famoso antagonismo che non ho mai capito, persone che hanno una cultura passata da trent'anni" ha proseguito Berselli, concludendo: "Non capisco nemmeno chi dice di chiudere il Palio di Siena per i cavalli".

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