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Il Papa in Emilia-Romagna: “Il buon politico deve essere martire al servizio degli altri”

“Dai politici non bisogna pretendere un’impossibile perfezione ma impegno, preparazione, rettitudine morale e pazienza” ha spiegato Bergoglio mettendo in guardia da corruzione e altre forme di potere, come quella finanziaria.
A cura di Antonio Palma
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"La politica è sembrata in questi anni a volte ritrarsi di fronte all'aggressività e alla pervasività di altre forme di potere, come quella finanziaria e quella mediatica. Occorre invece rilanciare i diritti della buona politica, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico", così Papa Francesco si è rivolto alla folla di fedeli accorsa per vederlo oggi in piazza del Popolo a Cesena, nel sua prima tappa del viaggio che lo ha condotto in Emilia Romagna. "La politica deve agire in modo da diminuire le disuguaglianze, promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, fornire una solida cornice di diritti-doveri e a renderli effettivi per tutti" ha ribadito il Pontefice, mettendo di nuovo in guardia dalla corruzione

"La corruzione è il tarlo della vocazione politica, la corruzione non lascia crescere la civiltà e il buon politico ha anche la propria croce quando vuol essere buono perché deve lasciare tante volte le sue idee personali per prendere le iniziative degli altri e armonizzarle, accomunarli perché sia bene comune, in questo senso il buon politico sente di essere un martire, diciamo così al servizio perché lascia le proprie idee, ma le mette a servizio per andare verso il bene comune".

Ricordano la piazza come "luogo emblematico dove le aspirazioni dei singoli si confrontano con le esigenze, le aspettative e i sogni dell'intera cittadinanza; dove i gruppi particolari prendono coscienza che i loro desideri vanno armonizzati con quelli della collettività", Bergoglio a invitato a "riconsiderare la nobiltà dell'agire politico in nome e a favore del popolo, che si riconosce in una storia e in valori condivisi e chiede tranquillità di vita e sviluppo ordinato". "Invito tutti ad esigere dai protagonisti della vita pubblica coerenza d'impegno, preparazione, rettitudine morale, capacità d'iniziativa, longanimità, pazienza e forza d'animo nell'affrontare le sfide di oggi, senza tuttavia pretendere un'impossibile perfezione" ha aggiunto Papa Francesco concludendo: "Le vicende umane e storiche e la complessità dei problemi non permettono di risolvere tutto e subito, un sano realismo sa che anche la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni".

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