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Il figlio di 8 giorni muore, donano gli organi come atto d’amore per gli altri piccoli che soffrono

I genitori del piccolo hanno dimostrato un’incredibile forza d’animo e una grande generosità” ha dichiarato Francesco Puliatti, responsabile del Coordinamento per la Donazione ed il Trapianto Organi e Tessuti del Policlcno di Messina dove il piccolo era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale. Sono oltre 220 i piccoli pazienti che in tutta Italia attendono un trapianto.
A cura di Antonio Palma
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Di fronte a una tragedia immane come quella della perdita di un figlio piccolo hanno trovato la forza morale e fisica di dire sì alla donazione dei suoi organi per salvare altri bimbi come lui che soffrono, è l'atto d'amore verso il prossimo di una coppia di genitore siciliani colpiti dal lutto della perdita del loro figlio di appena 8 giorni all'ospedale di Messina. A raccontare al loro forza d'animo e l'altruismo è stato lo stesso Policlinico “G. Martino” di Messina. "I genitori del piccolo hanno dimostrato un’incredibile forza d’animo e una grande generosità" ha dichiarato Francesco Puliatti, responsabile del Coordinamento per la Donazione ed il Trapianto Organi e Tessuti dell’A.O.U messinese. Il piccolo era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale per gravi problemi di salute e, nonostante gli sforzi dei medici non ce l'ha fatta.

"Nel caso del neonato i colleghi della terapia intensiva neonatale hanno svolto un grande lavoro, a riprova tra l’altro dell’importanza del sistema di coordinamento che già da anni stiamo seguendo” ha aggiunto Puliatti ricordando che "Anche in questo periodo così delicato per il covid-19, il personale dell’Azienda si è dimostrato sempre prontissimo a intervenire ed è grazie alla professionalità dimostrata, unita alla disponibilità dei donatori, se oggi altre persone in tutta Italia hanno riacquistato il sorriso e la speranza". Durante il periodo estivo, tra luglio e agosto, sono stati effettuati 3 donazioni di organi a Messina, portando così a 8 il totale dall’inizio del 2021.  In un caso, poi, è stato possibile eseguire il prelievo perché il consenso era stato espresso già in vita dalla persona deceduta, confermando come questa procedura sia particolarmente importante e vada sempre più promossa.

Una piccola goccia nel mare visto che sono oltre 220 i piccoli pazienti che in tutta Italia attendono un trapianto. "La pandemia ha certamente influenzato l'aumento dei dissensi, a pesare è stata la saturazione delle terapie intensive, trincea della lotta al Covid, ma anche luogo in cui avvengono le donazioni di organi e tessuti necessarie ai trapianti" ha spiegato il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia,  lanciando un appello: "Donare è una scelta naturale, offrire i propri organi a chi, dopo di noi, ne avrà bisogno, è un gesto di grande solidarietà che può trasformare un letto di morte in un letto di vita. Invitiamo i cittadini a soffermarsi a riflettere sull'importanza di esprimersi in vita sulla donazione di organi firmando la dichiarazione di volontà e di optare per il consenso quale atto di responsabilità sociale".

“In una fase qual è quella che stiamo vivendo da un anno e mezzo, in cui il Covid ha messo tutto il sistema sanitario sotto pressione, non è semplice lavorare, tuttavia la diffusione della cultura della donazione non può subire rallentamenti. Anzi, proprio la pandemia con le sue tristi statistiche sui decessi, ci ricorda il valore della vita umana e deve farci riflettere su quanto possa essere importante permettere ad altre persone di superare gravi patologie, rispetto alle quali il trapianto rappresenta l’unica soluzione" ha aggoiunto Antonino Levita, Direttore sanitario dell’A.O.Ù. ‘G. Martino’  di Messina.

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