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Il dolore del papà di Mattia, 16enne travolto dal treno: “Eri speciale, dolore devastante”

“Mattia era unico, speciale, un ragazzo con la testa sulle spalle innamorato del calcio e con un talento per la cucina, è surreale e devastante parlare di lui al passato”, solo le strazianti parole del papà di Mattia Perini, il 16enne marchigiano morto tragicamente giovedì pomeriggio al ritorno da scuola, investito da un treno alla stazione di Loreto.
A cura di Antonio Palma
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“Surreale parlare di lui al passato. Mattia era un ragazzo unico, speciale. Adesso non c’è più e io non me ne rendo ancora conto. Sono sotto choc", sono le strazianti parole del papà di Mattia Perini, il 16enne marchigiano morto tragicamente giovedì pomeriggio al ritorno da scuola, investito da un treno alla stazione di Loreto, in provincia di Ancona. Parole di dolore affidate ai social in cui l’orgoglio per quel figlio “con la testa sempre sulle spalle” si mescola al dolore di non poterlo più abbracciare come nella foto insieme pubblicata nel post. “Mattia era unico, speciale, un ragazzo con la testa sulle spalle innamorato del calcio e con un talento per la cucina tanto che questa estate aveva lavorato da Sandwich Time, voleva diventare uno chef” ha ricordato Giordano Perini.

Un talento che lo aveva portato a iscriversi all’Istituto alberghiero di Loreto da cui stava rientrando ieri al momento della tragedia. Secondo le testimonianze di chi ha visto, pare che il sedicenne indossasse le cuffie e stesse ascoltando musica e non si è accorto del sopraggiungere del convoglio a lunga percorrenza  che lo ha travolto. Una notizia che i genitori hanno appreso diverso tempo dopo quando Mattia era ormai disteso sotto un lenzuolo bianco. “Non ce lo faranno vedere prima di 36 ore. Penso al nostro ultimo saluto, al fatto che non lo rivedrò più" ha ricordato il genitore.

“La mamma lo stava aspettando alla stazione di Montecosaro. Quando non lo ha visto arrivare ha provato a chiamarlo, ma non le rispondeva. Intanto cominciavano ad arrivare le notizie di un incidente, mi ha chiamato e ci siamo messi in macchina per raggiungere la stazione di Loreto” ha ricostruito l’uomo ai giornali locali. “Arrivati, è stato subito chiaro quello che era accaduto. Ho cercato di rimanere lucido ma il dolore è devastante. Sto cercando di farmi forza” ha spiegato. Un dolore che ha accomunato tutte le comunità marchigiane dove la famiglia e il ragazzo erano conosciuti e che per ore hanno inondato i social con messaggi di cordoglio.

Intanto la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo sul caso per stabilire l’esatta dinamica della morte di Mattia. Sul corpo dell’adolescente non sarà disposta autopsia perché è chiara la causa di morte ma è stata disposta l’acquisizione della scatola nera del Frecciargento che ha investito il ragazzo e le immagini delle telecamere della stazione.

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