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Cambiamenti climatici

I più ricchi e potenti della terra in jet privato a Davos, Greenpeace: “Emissioni come 350.000 auto”

Lo studio commissionato da Greenpeace International mostra come 1 partecipante su 10 è giunto al World Economic Forum dello scorso anno su un jet privato, percorrendo per oltre l’80% distanze breve e ultra brevi. Tra pochi giorni si apre l’edizione 2023 del Forum di Davos: “Basta con l’ipocrisia di chi vuole salvare il pianeta in jet, vietare l’aviazione privata”.
A cura di Valerio Renzi
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A pochi giorni dal prossimo World Economic Forum di Davos, l'appuntamento annuale dove si incontrano alcuni tra gli uomini politici più potenti della terra con i più ricchi rappresentanti dell'industria e dell'economia, Greenpeace rende noto che lo scorso anno sono atterrati e partiti dall'aeroporto che serve la località Svizzera, 1040 jet privati, un traffico quattro volte superiore la norma secondo la società di consulenza olandese CD Delft. Secondo la stima di Greenpeace International 1 partecipante su 10 alla scorsa edizione del Forum di Davos ha viaggiato su un velivolo privato.

"L'impatto climatico è stato di conseguenza enorme: in una sola settimana i jet privati hanno causato emissioni di CO₂ pari alle emissioni medie di 350mila automobili nello stesso periodo di tempo", è la stima che si può leggere nel rapporto. "Le persone più ricche e potenti del pianeta si ritrovano a Davos per discutere a porte chiuse di questioni cruciali come la crisi climatica e le disuguaglianze, ma ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati. – dichiara Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia – Nel frattempo l’Europa sta vivendo l’inverno più caldo mai registrato, gli eventi climatici estremi diventano sempre più devastanti in tutto il mondo, e la crisi energetica ed economica riduce sul lastrico moltissime famiglie".

Secondo lo studio reso noto dall'organizzazione ecologista, gli oltre mille jet atterrati in Svizzera per Davos hanno percorso per oltre la metà tratte inferiore a 750 chilometri, per percorsi a breve raggio facilmente percorribili in poche ore in treno o in auto, per non parlare di di distanze ultra brevi inferiori a 500 chilometri. C'è addirittura un caso di un volo di 21 chilometri: giusto il tempo di alzarsi in quota e ridiscendere.

Il Forum economico mondiale del 2023 attirerà come minimo lo stesso volume di traffico aereo privato di quello dello scorso anno. Un volume non giustificabile come abbiamo visto dalla quantità di voli brevi, dalle impellenti necessità di capi di Stato. E i jet privati, con il loro peso di emissioni superflue e ingiustificabili, stanno diventando il simbolo di come giustizia sociale e giustizia climatica siano strettamente intrecciate.

"Se il Forum di Davos volesse davvero dimostrare impegno nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi dovrebbe, una volta e per tutte, mettere fine all’ipocrisia e all’inaccettabile spreco di energia dei voli privati. – aggiunge Spadini – Per questo chiediamo al governo italiano di vietare i jet privati e gli inutili voli a corto raggio, in modo da poter garantire un futuro verde, giusto e sicuro per tutti e tutte". La Francia di Emmanuel Macron ha aperto la strada alla limitazione dell'aviazione di lusso e ai voli per coprire brevi tratte coperte da alta velocità e autostrade, un esempio che in pochi sembrano voler seguire però.

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