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Padova, guardia medica picchiata dalla paziente che è anche chirurgo in ospedale

La denuncia della Federazione italiana medici di medicina generale del Veneto: “La collega aggredita è stata lasciata sola dall’Usl che si è limitata a dirle che la tutela legale non è contemplata dal contratto. Il giorno dopo invece la donna che l’ha picchiata era regolarmente in sala operatoria”
A cura di Antonio Palma
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L'ultimo episodio di aggressione ai danni di operatori sanitari e in particolare di dottori della guardia medica ha assunto contorni davvero singolari a Padova. A picchiare una dottoressa di guardia, che era intervenuta in casa di una paziente a seguito di una chiamata di emergenza, questa volta è stata una sua collega che lavora come chirurgo in ospedale. A raccontare il fatto è la Federazione italiana medici medicina generale (Fimmg) denunciando l'assoluto disinteresse da parte dell'Usl locale per l'accaduto. L'episodio risale al 10 luglio scorso quando la dottoressa aggredita era intervenuta con una collega in casa della paziente, una cinquantenne in stato di agitazione psicomotoria. Durante l'intervento la donna ha iniziato a innervosirsi sempre di più fino ad aggredire la dottoressa prendendola a schiaffi in faccia.

"La paziente, apparentemente ubriaca, era in casa con alcuni parenti e temeva che le colleghe della guardia medica volessero procedere col Tso (trattamento sanitario obbligatorio) , così ha chiamato il suo primario e poi ha preso a schiaffi la dottoressa che cercava di ostruirle l'accesso al balcone. La polizia ha verbalizzato tutto, certificando le lesioni" ha ricostruito il segretario generale della Fimmg Veneto Domenico Crisarà, accusando l'azienda sanitaria locale di aver lascito a se stessa la sottoresa picchiata senza prendere alcun provvedimento contro la collega che l'ha aggredita.

"La collega aggredita ha finito il turno ed è andata al pronto soccorso il giorno dopo. L'Usl si è limitata a dirle che la tutela legale non è contemplata dal contratto, per il resto in questi giorni non si è fatto vivo nessuno" ha dichiarato ancora Crisarà aggiungendo: "Il giorno dopo invece la donna che l'ha picchiata era regolarmente in sala operatoria". "L'Usl non può limitarsi a rispondere così, deve farsi parte attiva e se la vittima deciderà di sporgere denuncia per le lesioni subite dovrà costituirsi parte civile. Proprio in questi giorni volevamo prolungare l'accesso all'ambulatorio della guardia medica fino a mezzanotte, ma vista la situazione ci vediamo costretti ad abbandonare la trattativa. Non si può lavorare così, anche perché stiamo parlando di un intervento nell'abitazione di una professionista" ha concluso il dirigente Fimmg.

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