video suggerito
video suggerito

Gruppo Riva: a Verona mobilitazione di 479 operai rimasti senza lavoro

La protesta è stata organizzata dopo la decisione della famiglia Riva di chiudere gli stabilimenti del veronese. Giovannini: “L’acciaio è assolutamente strategico per il paese”.
A cura di D. F.
12 CONDIVISIONI
Immagine

479 persone della Riva Acciaio hanno sfilato questa mattina a Verona dopo la chiusura dello stabilimento, imposta dalla famiglia Riva giovedì in risposta al sequestro dei beni da parte della Procura di Taranto. Sequestro che – occorre sottolinearlo – non implicava minimamente lo stop del ciclo produttivo da parte della proprietà. Gli operai hanno protestato al grido "commissario, commissario" e si sono diretti al municipio per incontrare il sindaco Flavio Tosi. Alla mobilitazione si sono aggregati anche i lavoratori delle Officine Ferroviarie Veronesi, azienda da tempo al centro di una trattativa di cessione che impedisce di far ripartire l’attività. Nel frattempo sulla questione è intervenuto il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, che non si è però pronunciato in merito all'eventualità della cassa integrazione a beneficio dei 1.400 lavoratori messi in "libertà" dalla famiglia Riva su tutto il territorio nazionale. "Stasera c’è questa riunione (l’incontro tra il ministro Zanonato e il presidente di Riva Bruno Ferrante, ndr), poi si vedrà ma l’acciaio è assolutamente strategico per il paese", ha detto Giovannini, prima di aggiungere: "Lasciamo lavorare Zanonato che ha la responsabilità – aggiunge – noi siamo, come ministero del Lavoro, di supporto". Il ministro avverte però che "il problema vero è che le imprese lavorino e che oggi, mancando l’acciaio, questo avrebbe un effetto a cascata che dobbiamo assolutamente evitare".

"Vi è stata una manifesta sproporzione tra i provvedimenti cautelativi che hanno bloccato tutta la liquidità delle aziende del gruppo Ilva paralizzando una grande area dell'economia e del lavoro in Italia e le ragioni di un procedimento giudiziario ancora in fase istruttoria. Si determinano danni certi ed immediati a terzi incolpevoli come i lavoratori, i fornitori, i clienti a fronte di un esito incerto e certamente prolungato nel tempo". Lo ha affermato il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views