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Gli ricostruiscono la vescica da un pezzo d’intestino: 29enne salvato all’ospedale Molinette di Torino

Intervento rivoluzionario all’ospedale Molinette di Torino: a un ragazzo di 29 anni è stata ricostruita la vescica a partire da una porzione di intestino.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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L'ospedale Le Molinette di Torino continua a confermarsi come una delle strutture sanitarie d'eccellenza d'Italia soprattutto nell'ambito della chirurgia robotica: i medici, infatti, hanno effettuato nei giorni scorsi un intervento mini-invasivo unico e di cui non vi sono precedenti in letteratura medica su un paziente di 29 anni. Già trapiantato di entrambi i reni, gli è stata asportata e poi ricostruita la vescica utilizzando 45 centimetri di intestino ed asportato uno dei reni trapiantati non funzionante.

Il ragazzo era già sottoposto in passato in un’altra regione italiana a trapianto di rene. In seguito, esaurita la funzione del primo trapianto, il paziente era stato ritrapiantato a Torino nel 2020, quando la madre gli aveva donato il rene, evitando al figlio il ritorno in dialisi ed una lunga attesa del nuovo trapianto. Il periodo di benessere del paziente è però terminato poche settimane fa quando gli è stato diagnosticato un tumore di vescica ad alto rischio.

L’unica soluzione prospettabile era quella di effettuare un’asportazione radicale della vescica contestualmente all’espianto del rene trapiantato non funzionante per il rischio elevato che fosse interessato dalla malattia tumorale. "La complessità dell’intervento risiedeva soprattutto nel dover trovare il giusto compromesso tra la necessità di dover effettuare un intervento molto demolitivo e nello stesso tempo l’esigenza di preservare al massimo la qualità della vita del paziente ricostruendo la vescica, in modo da evitare una stomia esterna e risparmiando le strutture deputate alla funzione sessuale, considerata la giovane età del paziente stesso", ha commentato il professor Paolo Gontero (Direttore della Clinica Urologica universitaria dell’ospedale Molinette di Torino). La scelta di utilizzare la tecnica robotica è maturata dopo un’attenta valutazione da parte dell'equipe urologica e di quella del Centro Trapianti di Rene (diretto dal professor Luigi Biancone), che ha in cura il paziente.

L’intervento, effettuato dal professor Gontero coadiuvato dal dottor Marco Allasia, ha consentito di realizzare l’obiettivo prefissato di asportare in un blocco unico la vescica, gli ureteri nativi, di cui uno con un piccolo rene malformato dalla nascita, i linfonodi della pelvi ed il rene trapiantato non funzionante, oltre che realizzare la ricostruzione di una neovescica utilizzando 45 cm di intestino.

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