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Giovane calciatore insultato: “Femminuccia, vai a danza”. La squadra si ritira dalla partita

E’ accaduto nel ravennate: a rivolgere gli insulti a un giovanissimo calciatore è stato dagli spalti un adulto, padre di un bambino che giocava con la squadra avversaria.
A cura di Davide Falcioni
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Anziché tifare per il proprio figlio un papà decisamente su di giri e ben poco educativo ha trascorso tutto il tempo a insultare un giocatore della squadra avversaria che, in segno di protesta, ha deciso di abbandonare il campo da gioco e in questo modo perdere a tavolino una partita che altrimenti stava vincendo.

E' accaduto due giorni fa in provincia di Ravenna. Come racconta Il Resto del Carlino sul terreno di gioco si stavano sfidando due squadre di giocatori nati nel 2007, che frequentano la prima media. Il clima del match è stato teso fin dall'inizio, scrive il quotidiano, ma a indurre uno dei due team ad abbandonare la partita, che stava vincendo, sono stati gli insulti rivolti dal padre di un bambino della squadra avversaria a un giovane calciatore. "Mio figlio ha i capelli lunghi – racconta la madre della ‘vittima' – e si è sentito insultare a lungo durante la partita. Questa persona l'ha apostrofato per il suo aspetto".

L'adulto avrebbe pronunciato parole come ‘femminuccia' ed espressioni come ‘vai a fare danza'. Frasi che hanno colpito non solo il giovane, ma anche compagni e allenatore che ha deciso di ritirare la squadra con un gesto simbolico, nonostante stesse vincendo e nonostante l'abbandono del campo da gioco avesse causato una sconfitta a tavolino. La mamma del ragazzino offeso sta valutando di sporgere denuncia contro il genitore. "Sto ancora valutando – ha detto al Carlino – ma non voglio che queste brutte parole restino impunite". E infine: "Mio figlio tiene moltissimo al calcio e alla sua squadra e ci è rimasto molto male per quello che è successo ieri. Quelle urla dagli spalti lo hanno fatto sentire umiliato, tant’è vero che mi ha chiesto di tagliarsi i capelli. Mi fa molto male vederlo così: lui deve poter scegliere da solo come vuole tenere i capelli, e non certo sentirsi condizionato da quelle frasi".

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