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Giornata Mondiale della Popolazione, sulla Terra saremo 8 miliardi ma sempre più anziani

Tra poco sulla Terra saremo 8 miliardi di persone e, secondo le previsioni, entro il 2050 arriveremo a 10 miliardi. Numeri enormi che pongono seri interrogativi sui rischi legati al sovrappopolamento, che porta conflitti e tensioni, e all’invecchiamento delle persone con problemi legati alla alla cura e alla spesa sociale.
A cura di Antonio Palma
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In tutto il mondo oggi giovedì 11 luglio si festeggia la Giornata Mondiale della Popolazione, una ricorrenza fissata nel 1989 dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche riguardanti la sovrappopolazione e aumentare la consapevolezza riguardo a tematiche legate alla demografia. La data  è ispirata all'11 luglio 1987 quando la popolazione mondiale raggiunse la quota di 5 miliardi. Una cifra che ha richiesto migliaia di anni per essere raggiunta ma nei 32 anni successivi l'accelerazione è stata così repentina e ormai ci stiamo avvicinando agli 8 miliardi di individui. Un numero enorme e destinato ad aumentare ancora visto che si prevede che entro il 2050 il mondo aggiunga i 10 miliardi di persone.

Numeri che pongono seri interrogativi sui rischi legati al sovrappopolamento che non sono solo connessi all'esaurimento delle risorse ma anche a problemi sociali, che portano a conflitti, e ambientali come il riscaldamento globale. Il crescente numero di persone presenti sulla terra infatti non è certo omogeneo e se in alcuni Paesi addirittura c'è un crollo demografico come in Italia in altri la popolazione continua a crescere portando seri problemi di convivenza. Secondo l'ONU, sono 27 i paesi che hanno  visto diminuire le loro popolazioni dell'1% o più dal 2010 ma questi numeri sono più che compensanti dalla crescita in altre regioni come per esempio nell'Africa subsahariana dove la popolazione raddoppierà entro il 2050.

In realtà questo porta ad un altro grande problema legato alla povertà e alla salute. Già oggi  l'aspettativa di vita alla nascita nei paesi meno sviluppati è in ritardo di 7,4 anni rispetto alla media globale e per ora le previsioni non promettono nulla di buono. Se in questi Paesi le nascite son più alte infatti si muore anche decisamente più giovani. Questo è dovuto agli alti livelli di mortalità infantile sia alle violenze alle guerre che riguardano in gran parte proprio le aree più povere. Il sovraffollamento porta a malnutrizione, diffusione di malattie mortali ma anche problemi sociali che spesso generano conflitti

Dall'altro lato ci sono i Paesi dove la popolazione sta invecchiando sempre di più. Nel 2018 per la prima volta in assoluto, nel mondo persone sopra i 65 anni hanno superato i bambini sotto i 5 anni mentre nel 2019 il numero degli ultracentenari in tutto il mondo ha raggiunto la cifra record di 533mila. Un problema che colpisce principalmente i Paesi industrializzati visto che entro il 2050 una persona su quattro che vive in Europa e nel Nord America potrebbe essere over65.

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