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Giorgia, studentessa italiana morta negli Usa: alla guida dell’auto che l’ha travolta c’era un 16enne

Alla guida dell’auto che ha travolto Giorgia Trocciola, la studentessa italiana di 17 anni, originaria di Bolzano Vicentino, morta nell’incidente verificatosi nei pressi della Doherty High School a Colorado Springs, pare ci fosse un 16enne. Intanto, grazie all’impegno del consolato italiano potrebbero accorciarsi i tempi per il rientro della salma in Italia.
A cura di Ida Artiaco
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Giorgia Trocciola (Facebook)
Giorgia Trocciola (Facebook)

Pare ci fosse un ragazzo di 16 anni alla guida della jeep che venerdì scorso ha travolto e ucciso Giorgia Trocciola, la studentessa italiana di 17 anni, originaria di Bolzano Vicentino, morta nell'incidente verificatosi nei pressi della Doherty High School a Colorado Springs, negli Stati Uniti, dove si trovava grazie ad un programma di studi internazionale.

È quanto riporta oggi Il Mattino Padova: il ragazzo, quasi coetaneo della vittima, secondo una prima ricostruzione, sarebbe passato col semaforo rosso mentre Giorgia stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, travolgendola. Dopo l'incidente, si è fermato per soccorrerla.

Immagine da Facebook.
Immagine da Facebook.

Secondo le autorità locali, sarebbe troppo presto per dire se la velocità oppure altri fattori abbiano avuto un ruolo nella disgrazia e, al momento, non si sospetta che l’alcol sia stato tra questi.

Intanto, i genitori di Giorgia sono già a Colorado Springs, dove grazie all'intervento del consolato italiano, si potrebbero accorciare di molto i tempi per la restituzione della salma e il ritorno della ragazza in Italia insieme alla famiglia.

"Giorgia era solare, riempiva le stanze con il suo sorriso e aiutava sempre le persone che la circondavano. Tutti qui la adoravano", aveva detto la mamma ieri in una intervista al Corriere della Sera.

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Intanto, si moltiplicano le iniziative dei compagni di classe di Giorgia in suo ricordo. Sempre i genitori hanno spiegato che "c'è una petizione, una raccolta firme che sta andando molto bene, per realizzare un ponte dove è successa la disgrazia che purtroppo non è stata l’unica lungo quella strada. Si parlava anche di affiggere una targa allo zoo, perché lei amava gli animali, o di installare una panchina commemorativa fuori scuola".

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