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Giallo a Trento, scoperti resti umani e decine di bare in un capannone industriale

Macabra scoperta in un capannone industriale di Scurelle, in provincia di Trento, dove le forze dell’ordine hanno trovato resti umani e decine di bare ammassate tra rifiuti di vario genere. La Procura ha aperto un fascicolo. Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti: le casse sarebbero state rubate per ricavarne zinco e ottone, oppure si tratterebbe di finta cremazione.
A cura di Ida Artiaco
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Centinaia di resti umani, di persone decedute da tempo, e decine di bare ammassate in mezzo a rifiuti di ogni genere, detriti e polvere. È questa la scoperta choc che la polizia, i carabinieri del Noe e i vigili del fuoco della Bassa Valsugana hanno fatto in un capannone industriale di Scurelle, in provincia di Trento, in seguito alla segnalazione di alcuni operai che stavano lavorando in un cantiere vicino, come riporta l'Ansa. La Procura di Trento ha pertanto aperto un fascicolo per vilipendio di cadavere e gestione illecita di rifiuti per indagare sul macabro ritrovamento. È successo nella giornata di ieri, mercoledì 17 aprile. Al momento, ci sarebbero due ipotesi al vaglio degli inquirenti, dopo i primi rilievi effettuati: la prima è che le casse siano state rubate dai loculi, all'insaputa dei parenti dei morti, e poi conservate nel deposito per ricavarne zinco e ottone, metalli generalmente utilizzati per la loro costruzione, per poi rivenderli sul mercato nero; la seconda è quella della finta cremazione.

La pista della finta cremazione: più di 300 salme arrivate negli ultimi mesi

Secondo quest'ultima pista, le bare potrebbero essere state abbandonate da imprese addette alla cremazione anziché portate in un impianto addetto a questa operazione, per poi incassare ugualmente il costo del servizio offerto ai familiari dei defunti, stimato in circa 400 euro a salma. Ma il condizionale è d'obbligo e le ricerche degli investigatori serviranno a dissipare ogni dubbio e capire chi avesse in affitto il magazzino degli orrori, dove pare siano transitati negli ultimi mesi più di 300 cadaveri. Al vaglio degli inquirenti c'è anche la documentazione amministrativa-ambientale acquista nel corso del sopralluogo. Ciò che è certo è che all'interno del capannone, apparentemente in stato di abbandono e che è stato sequestrato e sigillato, c'erano resti di persone morte da tempo, provenienti da diversi cimiteri del Veneto, ammassati tra le casse e cumuli di immondizia di vario genere. Il Sindaco del Comune di Scurelle ha autorizzato lo spostamento delle salme nel cimitero locale in attesa del loro trasferimento presso i forni crematori.

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