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Covid 19

Galli sul Natale: “Covid come l’influenza? Morti 5 volte di più solo nel 2022, mantenere cautela”

Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, a Fanpage.it: “Covid problema ancora aperto, che va gestito con una serie di cautele che ci consentano di conviverci. A coloro che dicono che ormai è solo una influenza ricordo che ha fatto 18 milioni di casi ufficiali e 40mila morti solo quest’anno”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il virus e i vaccini non sono democratici. Nei prossimi giorni capiremo se la nuova variante Cerberus è un fuoco di paglia o se dobbiamo preoccuparci. In quest'ultimo caso, dovremmo aspettarci una nuova ondata di infezioni".

Così Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha fatto il punto della situazione Covid nel nostro Paese a Fanpage.it, facendo una previsione su quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane a ridosso delle feste di Natale.

Dott. Galli, cosa pensa succederà nei prossimi giorni?

“Molto dipenderà dalle varianti in circolazione ma potremmo avere problemi già dalla prima metà di dicembre”

Stando agli ultimi bollettini, ad aumentare sono non solo i contagi ma anche i decessi….

“Questo è dato dal fatto che il virus e il vaccino nn sono democratici, ci sono soggetti che rispondono molto bene al vaccino ed altri che non rispondono affatto. Poi ci sono quelli con comorbidità e chi non ha mai fatto vaccino, per cui i numeri continuano a salire”.

Perchè?

“Piaccia o non piaccia, a coloro che dicono che ormai il Covid è solo una influenza ricordo che ha fatto 18 milioni di casi ufficiali e 40mila morti solo quest'anno. Ora, l’influenza normale fa mediamente 8mila morti all’anno, direttamente o indirettamente. La Covid direttamente ne ha fatti 5 volte tanto solo nel 2022, considerato per di più a circolare è la variante Omicron che tutti pensano sia più buona e molto meno pericolosa.

Siamo parlando di un problema ancora aperto, che va gestito con una serie di cautele che ci consentano di conviverci. Non dico che dobbiamo chiuderci come in Cina. È chiaro che tutti i paesi devono organizzarsi nell’ottica della convivenza con il virus, ma senza sottovalutazioni, che magari sono politicamente premianti ma oggettivamente pericolose e dopo si paga il conto”.

Come pensa che sarà il prossimo Natale?

“Le infezioni salgono. Se è fuoco di paglia e se Cerberus, già presente nel 30% dei nuovi isolamenti, si rivelerà tale, evviva. Se cos’è non sarà, ci potremmo aspettare una nuova ondata, tenendo conto che abbiamo numero limitato di quarte dosi e percentuale di persone in ospedale.

Mi auguro che non sia così, ma dobbiamo essere zelanti e consigliare di stare attenti. L’atteggiamento dilagante è agli antipodi di ciò, ma non possiamo fare finta di quello che sta succedendo”.

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