2.307 CONDIVISIONI

Funerali Leonardo e Antonella, i fratelli morti nell’incidente di Massafra: “Eravate uniti e sorridenti”

Si sono tenuti a Massafra i funerali di Leonardo e Antonella Carucci, i due fratelli di 19 e 13 anni morti nell’incidente di domenica scorsa nel comune tarantino. Con loro è deceduto anche l’amico di Martina Franca, Leo Conte.
A cura di Chiara Ammendola
2.307 CONDIVISIONI
I fratelli Leonardo e Antonella Carucci
I fratelli Leonardo e Antonella Carucci

Dolore, commozione e un profondo silenzio ha accolto l'arrivo delle bare di Leonardo e Antonella Carucci, i due fratelli di 19 e 13 anni morti nell'incidente stradale avvenuto domenica scorsa a Massafra. Nella chiesa del comune tarantino, quella di San Francesco da Paola, dove si sono tenuti i funerali ieri pomeriggio, sono accorse centinaia di persone per l'ultimo saluto ai due fratelli, una vicinanza che i genitori e la sorella Isabella hanno sentito fortemente.

Alle esequie ha partecipato anche il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, presente con il consiglio comunale e con la giunta al completo. Oltre alle istituzioni anche i famigliari di Leonardo e Antonella, così come i gli amici e i compagni di scuola. Una città ancora sotto choc per il drammatico incidente avvenuto sulla ex strada Statale 581 dove l'auto dei ragazzi è finita fuori strada per poi schiantarsi contro un muro.

L'auto dopo l'incidente
L'auto dopo l'incidente

Nel sinistro è morto anche un terzo ragazzo, Leo Conte, i cui funerali si sono svolti nello stesso pomeriggio di ieri a Martina Franca, dove viveva. Tanti i ricordi condivisi da chi conosceva i due, come Rossana la cugina che racconta di due fratelli uniti: “Ovunque andava uno, andava l'altra – le sue parole durante il funerale – Leonardo, gentile con tutti, Antonella, sempre con il sorriso stampato in faccia”.

Leo Conte
Leo Conte

A celebrare la messa don Giuseppe Oliva che non è riuscito a nascondere la commozione: “La gente sta piangendo lacrime di dolore per i vostri figli – ha detto durante l'omelia – tutti si chiedono il motivo, ma è una domanda sbagliata. Tutti ci sentiamo impotenti. Immagino questi genitori come dei mutilati, a cui è stata strappata una parte di vita. C'è l'orfano, c'è il vedovo, ma non c'è un termine che descriva questa condizione. È indicibile. Io non ho figli, ma ho il cuore squartato”.

2.307 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views