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Foggia, rifiuta un rapporto di gruppo, trans preso a calci e pugni: nel branco due minori

La polizia di Foggia ha arrestato quattro giovanissimi, tra cui due minorenni, per tentata rapina e lesioni aggravate. Il 19 aprile scorso avrebbero avvicinato un transessuale nei pressi della stazione ferroviaria pretendendo una prestazione sessuale di gruppo e al suo rifiuto lo avrebbero aggredito con calci, pugni e sputi.
A cura di Susanna Picone
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Brutale aggressione ai danni di un transessuale a Foggia. I responsabili del pestaggio sarebbero quattro ragazzini: due minorenni, un ventenne e un ventunenne, tutti incastrati dalle telecamere di videosorveglianza. I fatti risalgono al 19 aprile scorso. Il branco – stando a quanto ricostruito – avrebbe preteso un rapporto sessuale di gruppo da un transessuale e, dal momento che la vittima si è rifiutata, lo avrebbe riempito di calci e pugni fino a rompergli anche un dente. Le immagini del pestaggio delle telecamere di sicurezza sono così brutali che la Procura di Foggia ne ha vietato la divulgazione. Gli agenti della squadra mobile hanno ora arrestato i quattro sospettati del brutale pestaggio in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale del capoluogo dauno e dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Bari. I quattro giovanissimi sono accusati di tentata rapina e lesioni personali aggravate.

La brutale aggressione il 19 aprile a Foggia – Stando a quanto ricostruito dalla polizia, la sera del 19 aprile scorso i quattro ragazzi a bordo di un'auto hanno avvicinato il transessuale nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Foggia pretendendo appunto, senza scendere dalla macchina, di avere un rapporto sessuale di gruppo. Al rifiuto della vittima i due minorenni e gli altri due giovanissimi hanno iniziato a insultare il transessuale e a riempirlo di calci e pugni e anche di sputi. Lo avrebbero anche raggiunto mentre la vittima tentava di scappare e avrebbero tentato di derubarlo della borsa. E alla fine loro sarebbero fuggiti nelle vie limitrofe al luogo dell’aggressione solo nel momento in cui una persona, attirata dalle urla, si è affacciata al balcone per capire quanto stava avvenendo.

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