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Foggia, polizia multa i volontari che portano latte caldo e vestiti ai senzatetto della stazione

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Foggia hanno multato tutti i volontari dell’associazione Fratelli della Stazione, che da vent’anni periodicamente consegna cibo, vestiti e coperte ai senza fissa dimora che passano la notte nello scalo ferroviario della città pugliese. I volontari sono stati multati perché non erano provvisti del titolo di viaggio necessario anche per sostare al binario.
A cura di Davide Falcioni
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Una multa di poco più di 16 euro a testa a un gruppo di volontari impegnati nel donare viveri e coperte ai senzatetto della stazione di Foggia. E' accaduto ieri sera nella città pugliese ad alcuni benefattori dell'associazione Fratelli della Stazione, da molti anni impegnata nell'aiuto delle persone in difficoltà che trascorrono la notte nello scalo ferroviario foggiano. I volontari sono stati multati perché sprovvisti di titolo di viaggio.

Valentina, volontaria che ha assistito alla scena, ha così raccontato la vicenda: "Doveva essere una normale serata di servizio in stazione. Oggi c'erano tanti volontari, ci si rivedeva dopo tanto tempo e pochi senza dimora. Siamo entrati in stazione come ogni sera, il solito giro per incontrare chi ci aspetta, siamo entrati come ogni sera per chiacchierare con chi, senza dimora, si ferma in stazione. Per portare le coperte visto che adesso la sera è più fresco e qualcuno ce le ha già chieste. E stasera siamo stati multati per essere in stazione senza titolo di viaggio".

All'improvviso due agenti della polizia ferroviaria si sono avvicinati a tre volontari che avevano raggiunto una donna che sostava al primo binario per consegnarle latte e viveri. I poliziotti hanno chiesto i documenti agli attivisti – due indiani e un ragazzo che in passato ha avuto qualche piccolo problema con la giustizia – ed hanno poi contestato loro la presenza illecita al binario perché non supportata da nessun titolo di viaggio. A nulla sono servite le rimostranze fornite dai volontari: "Abbiamo provato a spiegare chi siamo e cosa facciamo lì da più di 20 anni – spiega ancora Valentina – e siamo stati multati perché per portare latte caldo e coperte a chi vive in stazione non abbiamo fatto il biglietto… ci siamo chiesti se quello che ci stava accadendo fosse reale, ci siamo guardati negli occhi, mi sembrava di essere all'improvviso in un documentario su Rai 3, non ero preoccupata tanto per me, ma per il mio amico che ho convinto io  a venire in stazione, lui neanche ci voleva venire a far servizio , gli ho detto ‘salutiamo gli altri, ti racconto le novità'".

Il racconto della ragazza continua: "Ho fatto due chiamate, quelle importanti, di cui una all'amico avvocato… che cosa ci contestano? Che facciamo? Eravamo lì a far volontariato in stazione, sì senza biglietto, ma portavamo solo umanità … la nostra, quella di chi ci ha raggiunti sul binario o per telefono. Eravamo li a chiacchierare con chi vive in strada. Per voi sono invisibili, noi li vediamo”.

I volontari dell'associazione Fratelli della Stazione sono stati quindi accompagnati nella sede della Polizia Ferroviaria e li sono stati multati di 16,67 euro a testa. Emiliano, uno di loro, ha commentato: "Hanno applicato quanto stabilito nel Dpr del 1980 dove tra l’altro l’importo dell’ammenda è ancora espresso in lire. In questo periodo si parla tanto di chiusura dei porti, ma qui in realtà si stanno chiudendo anche gli spazi della solidarietà".

PD: "Inaccettabile multare la solidarietà"

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del PD di Foggia Davide Emanuele: "Multare la solidarietà è incomprensibile e inaccettabile. Bloccare e interrogare i volontari dell'associazione Fratelli della Stazione mentre si apprestavano a svolgere il servizio che effettuano da quasi 20 anni è incomprensibile e inaccettabile". "E' incomprensibile – prosegue – chiedere un ‘titolo di viaggio', a ragazze e ragazzi che la sera entrano in stazione per occuparsi dei poveri e degli emarginati che hanno eletto quello spazio, quelle strutture e i vagoni inutilizzati a rifugio notturno. Eppure alla Polfer, ai Servizi sociali e alla Polizia municipale li conoscono bene – concludono dal Pd – visto che è anche a loro che si rivolgono quando ci sono casi particolari, e particolarmente fastidiosi, da affrontare e risolvere".

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