2.031 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Firenze, l’orrore delle mamme pedofile: abusavano delle figliolette per produrre materiale pedo

Il gup di Firenze ha condannato a sei anni di reclusione a testa due mamme e a nove anni di carcere invece l’uomo che le avrebbe spinte ad abusare delle figliolette per produrre materiale pedopornografico, un 41enne padre di una delle piccole vittime, entrambe di età inferiore ai 10 anni. Gli scatti e i video sarebbero poi stati venduti online.
A cura di Antonio Palma
2.031 CONDIVISIONI
Immagine

Sei anni di reclusione a testa per due mamme e nove anni di carcere invece per l’uomo che le avrebbe spinte ad abusare delle figliolette per produrre materiale pedopornografico, sono queste le condanne inflitte in primo grado dal gup di Firenze, Gianluca Mancuso, nei confronti di due donne e di un uomo, padre di una delle vittime, accusati di aver abusato di due bambine in tenerissima età: una figlia dello stesso 41enne e di una delle donne e l’altra della seconda donna. Tutti e tre gli adulti sono stai ritenuti colpevoli di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale aggravata su minore. Come ricostruito dall'inchiesta della polizia postale della Toscana, le due bimbe di età inferiore ai 10 anni sarebbero state abusate per poter produrre materiale pedopornografico poi rivenduto online ad altri pedofili dallo stesso 41enne di Grosseto, già pregiudicato per reati analoghi,

Nel caso della figlia della coppia, secondo l'accusa, la violenza dell’uomo sulla bimba sarebbe stata diretta, con l’approvazione della madre, mentre nel secondo caso sarebbe stata la madre a produrre scatti pedo su input dell’uomo. Il pubblico ministero Giovanni Solinas, che rappresentava l’accusa, aveva chiesto 10 anni per il 41enne e 6 anni per ciascuna delle due donne tenendo conto della riduzione prevista per il rito abbreviato scelto dagli imputati. Il Tribunale fiorentino ha deciso per una pena di un anno inferiore per l’uomo accogliendo invece in pieno le richieste per le due donne. I tre sono stati condannati anche una provvisionale di 30 mila euro come risarcimento danni alle vittime.

“Posso ipotizzare che la mia assistita sia stata sostanzialmente condannata sulla base di un solo elemento istruttorio cioè le conversazioni di messaggistica reperite sul cellulare del coimputato, da cui manca la trascrizione dei messaggi vocali” ha dichiarato l’avvocato della seconda donna, aggiungendo: “È stata però definitivamente smentita l’orrenda ipotesi circolata nell’immediatezza dell’arresto, secondo la quale vi sarebbe stata una procreazione finalizzata alla perpetrazione di abusi".

2.031 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views