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Firenze, lo stabilimento militare aumenterà la produzione di cannabis terapeutica

Attualmente la capacità produttiva è di circa 150 chili a fronte di un fabbisogno annuo stimato per il 2019 in una tonnellata circa. Il resto viene compensato con l’importazione in gran parte dell’Olanda .L’obiettivo è quello di arrivare a rispondere al fabbisogno nazionale, e magari di produrre anche un surplus utile all’esportazione.
A cura di Biagio Chiariello
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La produzione di cannabis terapeutica da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze aumenterà. Attualmente la capacità produttiva , di quello che attualmente è l’unico centro in Italia abilitato a produrre marijuana medica è di circa 150 chili a fronte di un fabbisogno annuo stimato per il 2019 in una tonnellata circa. La domanda, che continua a crescere, in questo momento viene soddisfatta con cannabis acquistata in larga parte dall'Olanda. Ma "grazie a un ulteriore finanziamento previsto nell'ultima finanziaria – spiega il colonnello Antonio Medica, direttore dello Stabilimento Farmaceutico militare di Firenze – nel 2020 riusciremo a portare la capacità produttiva a 300 chili all'anno". Inoltre, aggiunge Medica, "è in fase di aggiudicazione un bando per individuare una ditta che proceda ad ampliare le serre".

Per fronteggiare la crescente richiesta, l’idea del ministero della Difesa e del ministero della Salute è quella di individuare uno o più partner privati, che potrebbero investire per accrescere la produzione al Farmaceutico di Firenze dove comunque lo spazio non manca. "Abbiamo aree da rendere immediatamente disponibili per arrivare a oltre 4.000 chilogrammi di produzione all'anno – sottolinea il colonnello Medica – Il know how lo abbiamo ma ci mancano gli investimenti, stiamo cercando un partner per fare questo salto importante nella produzione come quantità, di cui poi noi garantiremo la qualità".

L'obiettivo finale è quello di arrivare a rispondere al fabbisogno nazionale, e magari di produrre anche un surplus utile all'esportazione. "Stiamo lavorando anche nel settore degli estratti – aggiunge – perché abbiamo trovato il modo di fare un estratto oleoso, come quello prodotto da ogni singola farmacia ma fatto a livello industriale, garantendone quindi una standardizzazione".

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