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Fingeva di vaccinare no vax per soldi, infermiere incastrato dai video nell’hub vaccinale ad Ancona

Secondo gli inquirenti, nella maggiore parte dei casi l’infermiere non conosceva direttamente i soggetti che pagavano per la finta vaccinazione anticovid ma gli venivano segnalati da intermediari.
A cura di Antonio Palma
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Approfittando del suo ruolo di addetto alla somministrazione dei vaccini anti covid-19 in un grande hub vaccinale di Ancona, incassava soldi dai no vax per far finta di vaccinarli e gettare via la siringa al momento dell'inoculazione, permettendo loro di poter avere così il green pass rafforzato. Queste le pesantissime accuse di cui deve rispondere un infermiere professionale marchigiano, arrestato nelle scorse ore dalla polizia di Ancona nell'ambito di una delicata inchiesta che vede indagate 50 persone, tutte destinatarie  di misure cautelari. Per gli inquirenti sarebbe proprio l'infermiere il perno attorno al quale girava il meccanismo delle finte vaccinazioni presso l'hub istituito al palazzetto dello sport “Paolinelli” di Ancona.

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Non a caso solo per l'infermiere il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere mentre sono stati concessi gli arresti domiciliari nei confronti di quattro soggetti, ritenuti intermediari nei fatti corruttivi e nei corrispondenti reati di peculato e di falso ideologico. Misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza o attuale dimora e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per altre 45 persone ritenute a vario titolo coinvolte. Si tratta di no vax che volevano ottenere il green pass senza vaccino e per i quali sono ipotizzati i reati in concorso di corruzione, di peculato e di falso ideologico. Ad incastrare l'infermiere le immagini del sistema di videosorveglianza che hanno permesso agli agenti della Squadra Mobile di Ancona di documentare nel dettaglio quanto avveniva in molti nelle cabine di vaccinazione.

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L’infermiere infatti agiva sempre allo stesso modo: dopo aver fatto scoprire il braccio alla persona che gli veniva indicata da un intermediario, anziché inoculare il vaccino ai pazienti lo gettava via disperdendo il contenuto nel cestino dei rifiuti e all’interno del contenitore agobox. In questo modo permetteva a un non vaccinato di accedere al certificato e oltretutto "realizzava lo spreco di una fondamentale risorsa pubblica" come spiegano dalla polizia di Stato. Sono almeno una cinquantina i casi di finta vaccinazione accertati dall'inizio dell'attività investigative, avviata agli inizi del mese di dicembre 2021 con attività di intercettazioni, servizi di osservazione e riprese video. Sono ancora in corso però le attività investigative coordinate dalla Procura per accertare l’ampiezza del fenomeno e il numero dei soggetti interessati.

Secondo gli inquirenti, nella maggiore parte dei casi l’infermiere non conosceva direttamente i soggetti che pagavano per la finta vaccinazione anticovid ma gli venivano segnalati dagli intermediari. Questi ultimi erano divenuti punti di riferimento di una pluralità di persone interessate al green pass senza vaccino e alcuni di loro percepivano anche una percentuale  dei soldi pagati all'infermiere. Le indagini invece non hanno dimostrato il coinvolgimento di medici o di altri sanitari e funzionari responsabili del centro vaccinale.

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