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Fine vita, Cappato assolto: “Grazie, riconosciuto il diritto di Fabiano di non soffrire più”

“Grazie a chi mi ha sostenuto in questo percorso che ha portato al riconoscimento del diritto di Fabiano di non soffrire più”, ha scritto su Facebook Marco Cappato, assolto ieri dalla Corte d’Assiste di Milano dall’accusa di aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo. Cappato è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
A cura di Susanna Picone
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“Grazie a chi mi ha sostenuto in questo percorso che ha portato al riconoscimento del diritto di Fabiano di non soffrire più". È tramite Facebook che Marco Cappato, l'esponente dei radicali assolto ieri dalla Corte d'Assiste di Milano dall'accusa di aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo, commenta quanto accaduto. "Ora – ha aggiunto Cappato, leader dell'associazione Luca Coscioni – andiamo avanti per la libertà delle persone che sono nelle condizioni di Davide Trentini" (malato affetto da sclerosi multipla morto in Svizzera nel 2017, ndr). Cappato ha voluto ringraziare anche quanti hanno avuto un pensiero per sua madre, morta a seguito di una malattia proprio mentre l’esponente dei radicali era presente in aula per il processo: “Grazie – ha scritto – anche a chi mi è stato vicino per mia mamma. Le esequie si terranno in forma privata. Chi vorrà fare ‘opere di bene' sa già come fare”.

Marco Cappato assolto per la morte di Dj Fabo – Marco Cappato, imputato a Milano per aver accompagnato nel 2017 Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, a morire in una clinica in Svizzera, portando così avanti assieme a lui una battaglia per affermare il diritto "all'autodeterminazione", è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. Dopo la lettura del dispositivo da parte del presidente della Corte d'Assise Ilio Mannucci Pacini c’è stato un lungo applauso, abbracci commossi e strette di mano. "Non è la tecnica del vivere o del morire a essere rilevante – aveva detto Cappato prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio – ma la libertà di autodeterminazione, quella sì che è rilevante". Aveva poi sottolineato come dalla morte di Dj Fabo ad ora "poche decine di persone sono state aiutate ad andare a morire in Svizzera nella piena informazione delle istituzioni del nostro Stato e senza che mai fosse attivata alcuna azione penale. Allora c'è qualcosa che viene di fatto considerato un aiuto legittimo". "Fabiano oggi mi avrebbe chiesto di festeggiare perché questa è una battaglia in cui lui credeva. È una battaglia vinta per la libertà di tutti", le parole dopo la sentenza di Valeria Imbrogno, la fidanzata di Dj Fabo.

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