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Filma in diretta Facebook l’agonia di un 24enne caduto dal motorino, 29enne sotto inchiesta

“Ho sbagliato, volevo condividere il mio dolore” ha spiegato il giovane dopo aver attirato decine di critiche e pesanti insulti sul social da parte degli altri utenti.
A cura di Antonio Palma
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La vittima dell'incidente
La vittima dell'incidente

Da tempo ormai la possibilità di fare video e dirette video in ogni momento grazie ai social e agli smartphone ha conquistato giovani e meno giovani che non perdono occasione per mostrare eventi e circostanze di cui sono protagonisti. In alcuni casi questo ha permesso di raccontare gli eventi immediatamente successi a fatti drammatici come attentati o disastri naturali, aiutando anche a ricostruire l'accaduto. In altri casi però queste possibilità vengono sfruttate in maniera impropria e si prestano a critiche anche feroci da parte di chi vede il gesto come una mancanza di rispetto per le vittime. È quanto accaduto a un 29enne di Riccione che di fronte ad un incidente stradale ha pensato di filmare in diretta su Facebook quanto stava vedendo e l’agonia e la morte di un ragazzo di 24 anni .

L'episodio nella notte tra sabato e domenica scorsi quando, come raccontato dal Quotidiano Nazionale, un ragazzo di 24 anni, Simone Ugolini, è rimasto vittima di uno spaventoso incidente stradale mentre stava tornando a casa a bordo del suo motorino. Il 29enne che si trovava a passare ha deciso subito di tirare fuori il telefonino e aprire una diretta su Facebook. La vittima è stata ripresa mentre era sull’asfalto agonizzate in una pozza di sangue prima dell'arrivo dei soccorsi. Nel video il 29enne chiede a quelli che assistono inorriditi alla scena su Facebook di chiamare i soccorsi, aggiungendo anche particolari macabri sul sangue e sulle condizioni di Simone.

Una scelta che in poco tempo però ha attirato decine di commenti inorriditi degli utenti. In molti infatti durante la diretta gli hanno dato dello sciacallo, lo hanno criticato e insultato pesantemente mentre lui continuava a raccontare in diretta quanto stava avvenendo. Qualcuno lo ha segnalato anche alla polizia postale che infine ha sequestrato tutti i video che sono finiti in un fascicolo in Procura sulla scrivania del magistrato che ora dovrà decidere se aprire un’ inchiesta a carico dell’autore. In particolare la Procura di Rimini, che ha delegato le indagini alla polizia postale, valuterà se il video sul social network rientri nella fattispecie del reato di pubblicazione oscena, laddove per oscene si intendono immagini raccapriccianti e impressionanti.

Gli inquirenti in particolare dovranno accertare se l'aver pubblicato su Facebook le foto di un ragazzo agonizzante dopo un incidente stradale, possa costituire un reato in base alla legge sulla stampa e le norme sulla diffamazione. Al momento però l'indagine resta contro ignoti. Per l'ipotesi di omissione di soccorso, invece, gli investigatori confronteranno gli orari della pubblicazione sul social network e la chiamata di emergenza al 118. Il ragazzo finito al centro delle polemiche si è giustificato: "Mi avevano detto che avevano già chiamato i soccorsi, che non dovevo avvicinarmi, che stavano arrivando l’ambulanza e i carabinieri. Ero sotto choc, volevo fare qualcosa per lui e così ho pensato di filmarlo. Non cercavo lo scoop, giuro. Ora ho capito di aver sbagliato e chiedo scusa a tutti, alla famiglia soprattutto".

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