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Ferrara, lega e stupra 16enne conosciuta su Facebook: condannato ma è già scappato

L’uomo di 35 anni è stato condannato dal Tribunale di Ferrara a sette anni per violenza sessuale su minore ma la pena non potrà essere applicata subito in quanto il responsabile nel frattempo è scappato dagli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto in attesa del processo e si è reso latitante.
A cura di Antonio Palma
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Aveva adescato una ragazzina di soli 16 anni online su facebook e, approfittando dell'ingenuità dell'adolescente, si era spacciato per un giovane poco più che ventenne. Dopo averla convinta a incontrarlo, però, il 35enne ha calato giù la maschera, aggredendola e abusando sessualmente di lei. Per quei terribili fatti ora l'uomo è stato condannato dal Tribunale di Ferrara per violenza sessuale su minore ma la pena non potrà essere applicata subito in quanto nel frattempo il responsabile è scappato dagli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto e si è reso latitante. In  attesa del processo a suo carico, che mercoledì è arrivato a conclusione con una sentenza di condanna a  sette anni di carcere emessa dal collegio presieduto dal giudice Vartan Giacomelli, per il 35enne infatti era stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari.

I fatti contestati all'uomo risalgono al 2016 quando il 35enne di nazionalità pakistana ha conosciuto su Facebook la connazionale sedicenne residente nella provincia di Ferrara. Come ricostruito durante il procedimento giudiziario, dopo una relazione a distanza, l'uomo è riuscito a convincere la giovane a incontrarsi. Durante i loro primi appuntamenti lui avrebbe cercato subito un approccio sessuale ma lei però si è opposta. All'ennesimo rifiuto e dopo aver capito che la ragazzina era pronta a lasciarlo e a troncare quella storia, lui l'ha aggredita, legata e costretta con la forza ad avere un rapporto sessuale.

Non solo, lui avrebbe anche filmato l'intera scena con il cellulare ricattando la sedicenne e affermando che lo avrebbe diffuso se lei non si fosse concessa. La giovane fortunatamente non si è sottoposta al ricatto sessuale ma si è subito confidata coi familiari che infine hanno denunciato l'accaduto facendo scattare l'inchiesta e il successivo arresto.

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