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Femminicidio Speranza Ponti: ergastolo e 18 mesi di isolamento diurno per l’ex Massimiliano Farci

Condannato all’ergastolo Massimiliano Farci, il 55enne accusato di aver ucciso l’ex compagna Speranza Ponti nel 2019 e di aver occultato il cadavere.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Condannato all'ergastolo e a 18 mesi di isolamento diurno Massimiliano Farci, il 55enne che uccise a Sassari l'ex compagna Speranza Ponti. I giudici hanno accolto per intero le richieste dei pubblici ministeri Beatrice Giovannetti e Angelo Beccu. La sentenza è arrivata dopo 3 ore di camera di consiglio. L'imputato era in aula.

L'uomo si è sempre dichiarato innocente sostenendo che la donna avesse deciso di togliersi la vita e di aver trovato il suo cadavere nella casa che condividevano.

In mattinata, i sostituti procuratori hanno respinto tutti i dubbi sollevati dagli avvocati difensori del 55enne ribadendo gli elementi che a loro parere proverebbero la colpevolezza dell'uomo, dalle attività di depistaggio dopo l'omicidio fino all'occultamento del cadavere per oltre un mese prima del ritrovamento da parte delle forze dell'ordine.

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Condannato a pagare 400mila euro di danni

Oltre all'ergastolo e all'isolamento diurno in carcere, l'imputato è stato condannato a versare alla famiglia una somma di circa 400mila euro. La Corte, presideduta da Massimo Zaniboni, ha condannato Farci al pagamento di 185mila euro ciascuno al padre della vittima, Salvatore Ponti, e alla madre Raimonda Delogu. Altri 26mila andranno alla sorella, Anatolia Rita Ponti. Il 55enne è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato a pagare le spese processuali e il mantenimento in carcere. Il risarcimento vero e proprio per i familiari della donna sarà deciso in sede civile: l'avvocato dei genitori della donna ha chiesto 2 milioni di euro.

L'omicidio

La donna era scomparsa nel dicembre del 2019 da Alghero ed è stata trovata morta nel gennaio del 2020, alla periferia della stessa cittadina sarda. Ad indicare il luogo in cui il cadavere era stato occultato, lo stesso Massimiliano Farci. In aula, l'uomo ha sempre raccontato di averla trovata impiccata nella casa che condividevano e di averla poi portata su una collinetta alla periferia di Alghero, secondo le sue volontà.

Il corpo di Speranza Ponti era stato ritrovato dopo oltre un mese dalla sua scomparsa, alla periferia di Alghero. Era stato lo stesso Farci a indicare alle forze dell'ordine la collinetta sulla quale aveva portato il cadavere, asserendo di averlo fatto solo per seguire i desideri della compagna. Secondo l'autopsia, prima di morire la donna era stata colpita almeno una volta al volto e aveva subito un tentativo di pressione tra il collo e la mascella. I periti hanno escluso che Speranza possa essersi suicidata, ma Farci non ha mai confessato il delitto nonostante gli indizi portati in aula dall'accusa.

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