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Femminicidio a Portogruaro, Lorena strangolata dal marito che poi si sgozza con un taglierino

Ha soffocato la moglie Lorena con un cuscino e poi si ucciso tagliandosi la gola, emergono i primi dettagli del femminicidio consumatosi ieri a Portogruaro.
A cura di Chiara Ammendola
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Un ennesimo femminicidio, il 26esimo dall'inizio dell'anno, ovvero in meno di sei mesi. È avvenuto in provincia di Venezia, nel comune di Fossalta di Portogruaro, dove vivevano Giuseppe Geppo Santarosa, 55 anni, e la moglie Lorena Puppo, 50 anni, trovati morti in casa nel pomeriggio di ieri, venerdì 10 giugno. Lei soffocata con un cuscino e lui con la gola tagliata. Un omicidio-suicidio che arriva a sole 48 ore di distanza da quello di Vicenza, in cui a perdere la vita sono state due donne uccise dallo stesso uomo, poi suicida.

Sul femminicidio di Portogruaro indagano i carabinieri della compagnia locale che per primi sono intervenuti sul posto trovando i cadaveri di marito e moglie che tutti conoscevano in paese e che tutti descrivevano come una coppia serena, mai protagonista di litigi o screzi. Ma quella casa di via Roma racconta una realtà diversa, Santarosa dopo pranzo ha chiamato la nipote alla quale ha confessato l'omicidio: “Vieni a Fossalta, ho fatto un grave sbaglio”. In pochi minuti la giovane ha raggiunto la casa dello zio, poco distante dalla sua, ma una volta entrata si è trovata dinanzi a una scena orribile: i corpi della coppia ormai senza vita. Lo zio si è tagliato la gola subito dopo aver chiuso la telefonata.

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Il 55enne, stando a una prima ricostruzione, avrebbe soffocato la moglie con un cuscino dopo aver provato a strangolarla a mani nude poi con un taglierino si è tagliato la giugulare, uccidendosi. Lavorava come vigilante alla San Marco Gas di Noiari di Portogruaro, era sposato da tempo con Lorena: i due non avevano figli ma una cagnolina, Lola, dalla quale non si separavano mai e che era in casa al momento della tragedia.

Lei era addetta alle pulizie in diversi uffici e aziende e anche ieri mattina aveva lavorato fino a ora di pranzo prima di tornare a casa dove si è poi consumato il femminicidio. “Lorena non era solo una dipendente, era un'amica, una donna meravigliosa, tranquilla, riservata – le parole che la titolare di Lorena, Rosanna Chiandotto, ha riferito a Il Gazzettino – il marito Giuseppe? Per tutti noi era Geppo e anche con lui ci frequentavamo: pranzi, cene, eravamo spesso assieme. Anche lui una bellissima persona, non riesco a trovare una spiegazione di questa tragedia”.

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