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Fatima, al processo il video della caduta dal balcone. L’imputato lascia l’aula: “Non posso guardare”

Nell’aula di tribunale a Torino dove si sta tenendo il processo per la morte di Fatima, la bambina di 3 anni morta dopo essere precipitata nel vuoto, è stato proiettato il video del momento della caduta della piccola. Imputato è il patrigno Mohssine Azhar, accusato di omicidio volontario.
A cura di Chiara Ammendola
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Lucia Chilleni, Fatima e Mohssine Azhar
Lucia Chilleni, Fatima e Mohssine Azhar

Non ce l'ha fatta Mohssine Azhar a guardare le immagini della caduta della piccola Fatima, morta dopo essere precipitata nel vuoto dal balcone di casa a Torino. La scena, che ha lasciato impietriti tutti i presenti in aula, è stata proiettata su un televisore durante una delle udienze del processo che vede imputato il 33enne di origini marocchine, accusato di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà.

“Non posso guardare”, ha detto dinanzi a quella scena, ripresa da una telecamera di sicurezza posta a pochi metri dal condominio di via Milano 18 a Torino dove si trovava la piccola Fatima, 3 anni, quando è caduta dal quinto piano. Per la Procura a lanciarla nel vuoto sarebbe stato proprio lui, Mohssine Azhar, in seguito a un litigio con la compagna e madre della bambina, Lucia Chilleni.

Il condominio di via Milano 18 a Torino
Il condominio di via Milano 18 a Torino

Si tratta di immagini fondamentali per ricostruire la dinamica dell'accaduto e che sono state studiate attentamente dagli inquirenti. La scena riprende il pavimento del cortile interno dello stabile di via Milano 18, è qui che dopo qualche minuto si vede il corpo di Fatima cadere dall'alto per poi schiantarsi sull'asfalto, dopo un rimbalzo dovuto dalla violenza del colpo. Poi la telecamera immortala l'arrivo dei primi soccorsi, dalla panettiera agli altri condomini dello stabile.

Dopo dieci minuti arriva il personale del 118, ma per la piccola Fatima non c'è ormai nulla da fare. Accanto al corpicino della bimba c'è la madre, scesa di corsa pochi minuti dopo il tonfo, dietro di lei anche Mohssine. I due piangono, si abbracciano, si parlano. L'uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Sena, si è sempre proclamato innocente. Secondo i periti incaricati dalla Procura quel giorno Fatima avrebbe ricevuto una spinta, sarebbe dunque stata lanciata nel vuoto e a spingerla sarebbe stato proprio Mohssine Azhar.

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