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Far west a Vittoria: spari con pistole e fucili in pieno giorno, quattro arresti

Tre vittoriesi sono indagati per aver tentato di uccidere a colpi di arma da fuoco un tunisino, armato di fucile, anch’egli fermato poco dopo i fatti del 21 novembre. I quattro hanno dato vita a una vera e propria sparatoria nelle strade di Vittoria, in pieno giorno. I proiettili hanno colpito anche auto e case.
A cura di Davide Falcioni
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Scene da far west a Vittoria, in Sicilia, dove dei colpi esplosi da pistole e fucili hanno raggiunto case e auto in sosta. E' questo lo scenario ricostruito dalla polizia di Stato che ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto tre vittoriesi indagati di aver tentato di uccidere a colpi di arma da fuoco un tunisino, armato di fucile, anch'egli fermato poco dopo i fatti del 21 novembre.  La Squadra mobile e il commissariato della città siciliana hanno eseguito il provvedimento a carico di un uomo di 33 anni, di un 30enne e di un 26enne che hanno esploso diversi colpi di pistola contro il nordafricano che era già stato arrestato dai poliziotti per detenzione di un fucile illegalmente portato in luogo pubblico. Il provvedimento è stato ordinato dalla procura di Ragusa a seguito delle serrate indagini condotte dalla polizia.

Nel pomeriggio di una settimana fa gli agenti erano intervenuti in Via Ipperia, a Vittoria, per la segnalazione di esplosione di numerosi colpi d'arma da fuoco. Chi aveva chiamato la polizia era molto preoccupato descrivendo una sparatoria in corso. La Volante non ha trovato nessuno sul posto in quanto al suono della sirena si erano tutti dileguati e nessuno aveva visto nulla. Dopo un accurato sopralluogo degli investigatori della Squadra mobile e del commissariato di Vittoria, insieme alla Scientifica, era stato possibile constatare che erano state utilizzate più armi da fuoco.

Le prime indagini avevano portato all'arresto di un tunisino di 28 anni che aveva partecipato al conflitto a fuoco sparando con il fucile, ma nel contempo era stato il bersaglio degli altri tre. A terra erano stati trovati alcuni bossoli e parte dei proiettili avevano colpito le vicine case e auto in sosta. Malgrado la ritrosia a parlare – viene sottolineato – dei residenti della zona, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dei fatti. Le indagini hanno permesso quella notte di individuare l'abitazione dove era stato nascosto il fucile e di arrestare il tunisino. Dalla ricostruzione delle varie fasi della sparatoria, è emerso che inizialmente solo due avevano avuto una lite animata. In seguito sono intervenuti gli amici e la situazione è precipitata velocemente. Dopo insulti e spinte, gli uomini si erano allontanati per poi tornare armati di fucile e di pistola. Alle 15, in pieno giorno, i quattro hanno dato vita a un conflitto a fuoco che solo per pura casualità non ha causato la morte o il grave ferimento dei fermati o di passanti.

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