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Elisabetta Franchi, l’azienda dell’imprenditrice condannata per condotta antisindacale

L’azienda dell’imprenditrice Elisabetta Franchi è stata condannata per condotta antisindacale in seguito ad alcuni provvedimenti disciplinari emessi nei confronti di lavoratori che non avevano voluto fare gli straordinari. L’imprenditrice è stata invece assolta sulla gestione dei suddetti turni extra.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'azienda di Elisabetta Franchi è stata condannata per comportamento antisindacale: il giudice del tribunale di Bologna ha dato ragione alla Cgil che aveva fatto causa all'imprenditrice. Secondo il sindacato, con la ripartenza della produzione dopo lo stop imposto dalla pandemia, i lavoratori erano stati costretti a numerosi straordinari. Chi si rifiutava di farli sarebbe stato colpito da un provvedimento disciplinare. Il tribunale di Bologna ha deciso di condannare l'azienda, ma ha assolto l'imprenditrice per la gestione dei suddetti straordinari.

Il giudice Chiara Zompì ha accertato e dichiarato l'antisindacalità della condotta della Betty Blue Spa, di cui la Franchi è amministratrice unica. Il magistrato ha ordinato che non vi sia seguito per i provvedimenti adottati nei confronti dei lavoratori che non hanno voluto eseguire gli straordinari, chiedendo per il futuro di "astenersi dall'utilizzo del potere disciplinare per limitare l'esercizio della libertà sindacale e del diritto di sciopero".

"Pur accogliendo solo in parte le nostre istanze – ha spiegato la Cgil – la sentenza di oggi costringe di fatto l'impresa ad attivare un dialogo sugli straordinari. Se da un lato viene respinta l'obbligatorietà di un confronto preventivo sul tema, dall'altro si esplicita inequivocabilmente che non può essere messa in atto alcuna azione contro i lavoratori in sciopero".

La notizia è arrivata proprio mentre l'imprenditrice bolognese è al centro della discussione pubblica per quanto dichiarato sul lavoro femminile. "Le donne le prendo over 40 – aveva detto durante un forum sulla Moda – così, se dovevano far figli, li hanno già avuti. In questo modo possono lavorare al mio fianco dedicandosi alla professione in tranquillità h24".Dopo le polemiche, Franchi aveva cercato di correggere il tiro con un comunicato stampa nel quale asseriva di non essersi espressa "in modo appropriato" ma di aver sempre parlato con i fatti. "Su 300 dipendenti – scriveva – l'80% sono donne e la maggioranza è under 40. Le donne manager sono il doppio degli uomini. Lavorare nel mondo della moda richiede disponibilità, reperibilità e ritmi serrati oltre che dedizione e grandi rinunce sulla sfera privata. Le stesse cose che io per prima, come capo d'azienda, ho dovuto fare per garantire la mia presenza sul lavoro"

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