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Effetto covid sulla salute mentale degli italiani, 30% di pazienti in più ma mancano strutture

La crisi covid ha portato a un peggioramento drastico della salute mentale degli italiani. I pazienti con disturbi psichici e psichiatrici sono aumentati costantemente nell’ultimo anno con un altrettanto evidente boom dell’uso di psicofarmaci come ansiolitici e antidepressivi. Di conseguenza sul settore delle cure pubbliche si è scatenata una pressione senza precedenti e quindi inattesa che riguarda un comparto dove mancano strutture e risorse.
A cura di Antonio Palma
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La pandemia da coronavirus con tutte le ansie e le paure ma anche i divieti anti covid e la conseguente crisi economica, ha portato a un peggioramento drastico della salute mentale degli italiani. Secondo i dati più recenti i pazienti con disturbi psichici e psichiatrici sono aumentati costantemente nell’ultimo anno con un altrettanto evidente boom dell'uso di psicofarmaci come ansiolitici e antidepressivi. Di conseguenza sul settore delle cure pubbliche si è scatenata una pressione senza precedenti e quindi inattesa che riguarda un comparto dove mancano strutture e risorse. A rivelarlo Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) e direttore del Dipartimento Neuroscienze e Salute mentale Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano.

Secondo gli esperti, si calcola che agli 830mila pazienti in cura presso il Dipartimenti di salute mentale su tutto il territorio nazionale, dopo la crisi andrà aggiunto almeno un altro 30% di pazienti in più. “Ad alto rischio sono soprattutto le donne, i giovani e gli anziani: le prime perché più predisposte alla depressione e più toccate dalle ripercussioni sociali e lavorative, i secondi che hanno visto modificarsi la vita di relazione e subiscono isolamento e perdita del lavoro, gli anziani perché più fragili davanti al virus, alla depressione e alla solitudine” ha spiegato Mencacci al Sole 24 ore.

Una situazione che si innesta in un contesto dove le risorse nel servizio pubblico sono molto scarse sia in termini di strutture che di risorse umane. In molti Dipartimenti di salute mentale infatti mancano gli psichiatri necessari e le strutture sono sotto organico da tempo. Per questo le associazioni del settore hanno scritto una lettera pubblica al governo e al Premier Draghi chiedendo maggiori risorse. “La salute mentale in Italia da oltre 20 anni è inchiodata a un budget del 3,6% del Fondo sanitario, poco più di 4 miliardi ma per far fronte alla spesa attuale ed emergente, incluse le dipendenze, quella percentuale dovrebbe crescere almeno al 6% con un aumento di tre miliardi. In ballo c'è la necessità di rimettere la Psichiatria nelle condizioni di fronteggiare un sommerso di 4,5 milioni di italiani con disturbi non ancora intercettati dal sistema e prevenire il peggioramento del loro decorso clinico” spiegano dalla Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia.

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