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“Due bambine maltrattate e segregate in uno sgabuzzino”, chiesti 4 anni per i genitori adottivi

La procura di Modena ha chiesto per entrambi i genitori accusati di aver maltrattato le figlie la condanna a 4 anni. Nel 2016 la coppia aveva adottato due sorelline di 9 e 10 anni portandole in Italia dalla Bulgaria.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Avrebbero maltrattato le due bambine che avevano adottato. Questa la pesante accusa mossa nei confronti di due genitori nel Modenese, per i quali la settimana prossima si arriverà a sentenza. Quattro anni di reclusione la pena chiesta dalla Procura di Modena per la coppia.

La vicenda ha avuto inizio nel 2016 quando la coppia, di 60 e 53 anni, ha adottato due sorelline di 9 e 10 anni portandole in Italia dalla Bulgaria. Un rapporto che non sarebbe stato mai idilliaco, ma a un certo punto le bambine hanno raccontato ai servizi sociali di essere state maltrattate, picchiate e segregate in uno sgabuzzino. Racconti che hanno fatto scattare l’allontanamento dalla famiglia adottiva e il trasferimento in comunità.

Diversa è la versione dei genitori, che ammettono i rapporti complicati con le bambine ma negano i maltrattamenti. A spiegare la versione della famiglia è stato l’avvocato difensore Alessio Anceschi, secondo il quale in Bulgaria le piccole erano affidate a una coppia anziana che davvero le maltrattava, le picchiava e le faceva lavorare. Nel paese natale però riuscivano a vedere la madre biologica, rapporto che invece le sorelline avrebbero perso nel momento in cui la coppia italiana le ha adottate e portate via dalla Bulgaria.

Per questo, secondo l’avvocato, le bambine avrebbero avuto comportamenti respingenti verso i nuovi genitori. E i problemi sarebbero aumentati, sempre secondo la difesa dei genitori, durante il lockdown tanto che la coppia ha deciso di chiedere aiuto ai servizio sociali. Le bambine, secondo il racconto dell’avvocato, distruggevano vestiti e suppellettili di casa e avrebbero anche maltrattato e rotto la zampa al cane di famiglia.

I genitori si sarebbero più volte rivolti ai servizi sociali chiedendo aiuto e la madre nel luglio del 2020 avrebbe poi lasciato le figlie nella sede del Servizio sociale. Da qui – ricostruiscono i quotidiani locali – anche l’accusa di abbandono di minore.

La tesi difensiva sostiene che le bambine, che sono state ascoltare un anno dopo i fatti, avrebbero raccontato di episodi subiti in Bulgaria e non in Italia dai genitori adottivi, i quali appunto hanno sempre negato di averle picchiate o segregate. L’avvocato ha chiesto per i propri assistiti l’assoluzione.

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