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Dopo il lockdown aumentano i prezzi del carburante: benzina risale a 1,4 euro al litro

Sotto la soglia per due mesi, torna a salire il prezzo del benzina. Le elaborazioni di Quotidiano Energia. Codacons denuncia: “L’aumento dei prezzi risiede nell’incremento degli spostamenti della Fase 3, non all’andamento delle quotazioni”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo il calo drastico nel periodo del lockdown, legato al crollo dei consumi e delle quotazioni internazionali, torna a salire il prezzo della benzina. Ora il prezzo medio in modalità self service è di 1,4 euro a litro.  Stando all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati di ieri comunicati dai gestori al Mise, i diversi marchi sono compresi tra 1,395 e 1,421 euro al litro (no logo 1,376), con una media di 1,400 euro al litro rispetto a 1,396 di ieri.  Secondo i dati settimanali del ministero, la benzina in modalità self era scesa sotto la soglia di 1,4 euro a fine aprile, senza più toccarla per due mesi.

La situazione di verde, gpl e gasolio

Al servito, la verde costa in media 1,547 euro al litro, con gli impianti tra 1,551 e 1,613 euro al litro (no logo 1,432). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,284 euro al litro (1,280 ieri), con le compagnie posizionate tra 1,278 e 1,305 euro al litro (no logo 1,257). Nella modalità servito la media del gasolio è a 1,433 euro/litro (1,431 il livello rilevato ieri) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,397 e 1,498 euro al litro (no logo 1,314). Infine, il Gpl va da 0,574 a 0,600 (no logo 0,571).  Quotidiano energia evidenzia che ieri ad alzare i prezzi raccomandati è stata Eni ed oggi, con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso contrastanti, sono state IP e Tamoil ad aumentare di 1 centesimo benzina e diesel.

La denuncia del Codacons

"L'aumento dei prezzi dei carburanti non è da attribuire all'andamento delle quotazioni petrolifere, ma risiede nell'incremento degli spostamenti degli italiani durante la Fase 3". Lo afferma il Codacons, intervenendo sui rincari dei listini presso i distributori italiani. Il petrolio, sottolinea l'associazione in una nota, "registra in questi giorni quotazioni stabili attorno ai 40 dollari al barile, mentre a crescere sensibilmente è l'utilizzo delle automobili da parte degli italiani, che tornano a spostarsi per il paese per raggiungere le seconde case o recarsi al mare – spiega il Codacons – Proprio la ripresa dei consumi petroliferi determina un rialzo ingiustificato dei prezzi alla pompa, che danneggia non solo gli automobilisti ma l'intera collettività, con ripercussioni negative sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari".

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