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Donna denuncia abusi nel convento di Padre Pio, gli sms hot: “Ti leccherei…”

La ex dipendente del convento di San Giovanni Rotondo ha accusato alcuni frati e un laico di molestie sessuali e abusi a cui lei doveva sottostare sotto la minaccia di licenziamento.
A cura di A. P.
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"Vorrei essere un neo per trovarmi nei posti più insensati", "vorrei essere una crema di bellezza per massaggiarti", "vorrei essere un indumento per stare sempre addosso a te". Sono solo alcuni dei messaggi hot che avrebbe ricevuto una ex dipendente del convento di San Giovanni Rotondo, l'istituto religioso pugliese famoso per aver ospitato Padre Pio, che ha denunciato abusi e molestie sessuali da parte di alcuni dei frati. La donna oggi 40enne, Anna Verde, dopo aver subito per un po' di tempo ha deciso di dire basta ai soprusi e alle molestie, denunciando prima alla polizia di Foggia e poi ai carabinieri quanto avveniva all'interno delle mura del convento da parte di alcun frati e di un laico.

A corredo delle sue accuse la donna ha prodotto registrazioni audio e sms ricevuti nel corso del tempo e in parte pubblicati ora sull'Espresso che domani sarà in edicola. La donna, che denunciò la sua storia anche alla trasmissione tv Le Iene,  ha raccontato il lato oscuro di alcuni dei frati che l'avrebbero presa di mira con ripetute molestie sessuali a cui doveva sottostare pena il licenziamento. "Vorrei essere un neo per trovarmi nei posti più insensati" le scrivevano in alcuni messaggi, mentre altri si spingevano oltre, scrivendole: "Anna vorrei leccarti"

Le accuse sono state confermate anche da altri frati che hanno vissuto, in periodi diversi, nel convento di San Giovanni Rotondo e che dopo le loro denunce sono stati allontanati in altri conventi dei frati minori cappuccini. Dopo le denunce alla polizia e l'inchiesta dell'autorità giudiziaria anche i frati e il laico interessati dalle accuse sono stati trasferiti dalla struttura religiosa. Per il laico si è già aperto un processo per molestie e violenza sessuale davanti ai giudici del tribunale di Foggia, mentre per i frati i pm di Foggia non hanno contestato alcun reato di abuso sessuale, ma solo “maltrattamenti sul luogo di lavoro”. In quest'ultimo caso la stessa Procura ha chiesto l'archiviazione a cui però si sono opposti i legali della donna.

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