Distruggono una casa per 130mila euro di danni, sono figli di politici e imprenditori: “Siamo increduli”
Sono figli di politici locali, imprenditori e dipendenti pubblici noti i i 12 ragazzi di Canazei che in due diverse occasioni, tra il dicembre 2020 e l'aprile 2021, avrebbero devastato la casa di villeggiatura della famiglia bolognese dei Roncati-Tamburini in Val di Fassa. I responsabili del danneggiamento da 130mila euro hanno tutti tra i 14 e i 16 anni. Le famiglie si sono dette "incredule" rispetto a quanto accaduto e con i legali dei figli stanno puntando alla messa alla prova per i ragazzi, come spiega il Corriere del Trentino.
I difensori riferiscono che le famiglie dei ragazzi sarebbero affrante e deluse per quanto emerso sui figli e che si sarebbero dette profondamente dispiaciute dell'accaduto. Molti genitori hanno anche ammesso di fronte ai legali che non si aspettavano un comportamento del genere. "L’ho tirato su bene, non immaginavo che si sarebbe infilato in questo casino", avrebbero detto agli avvocati che si occupano del caso.
Cosa è successo tra il 2020 e il 2021
Secondo quanto ricostruito, uno dei ragazzi coinvolti avrebbe raccontato per gioco agli altri amici che quella casa chiusa in un zona isolata in montagna era di suo zio e che stava per essere demolita. Così il gruppo si sarebbe presentato nell'abitazione, forzando la porta di ingresso e devastando l’immobile oggetto di lavori di ristrutturazione e di proprietà della coppia residente fuori città, ignara di tutto e senza alcuna parentela con il ragazzo.
A incastrarli sarebbe stata la loro voglia di apparire e un selfie nella casa distrutta postato sui social, sembra, dallo stesso giovane che avrebbe segnalato la casa agli amici dicendo: "Spaccate tutto, tanto deve essere demolita". I ragazzi, pur con alcune contraddizioni e accuse reciproche, confermano tutti la tesi di "una festa ad alto tasso alcolico in cui si è perso controllo", di cui dicono di avere solamente "ricordi confusi".
Le prossime fasi del processo
Gli imputati torneranno in aula al Tribunale dei minori di Trento il prossimo 16 febbraio 2024, dopo che gli avvocati della difesa avevano contestato la nullità del decreto di citazione a giudizio della prima udienza preliminare, che si sarebbe dovuta tenere a novembre, per via del capo di imputazione troppo generico. Ora i 12 sono accusati in concorso di danneggiamento e invasione di terreni ed edifici e rischiano una pena detentiva da 6 mesi a 3 anni.
Il tentativo di risarcire i proprietari dell'abitazione è fallito, visto che la richiesta era appunto di 130mila euro, e le famiglie dei ragazzi avevano invece offerto molto meno. Danni che comprendono una porta d’ingresso scardinata, mobili distrutti, piatti, vetri, lampadari e finestre in frantumi ed elettrodomestici – frigorifero, televisore e affettatrice – lanciati dal balcone. Secondo quanto sostenuto dai difensori dei 12 imputati il valore dei beni danneggiati sarebbe però inferiore a quello richiesto, circa un terzo di quanto contenuto nella denuncia fatta ai carabinieri il 12 giugno 2021 dalla nipote dei proprietari.