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Disabile torturato in casa a Cosenza: arrestati altri 3 giovani, pubblicavano gli abusi online

Altre tre persone sono state arrestate dai carabinieri per l’aggressione in casa a un uomo con disabilità psicofisiche a Corigliano Rossano (Cosenza). Per lo stesso reato era stato arrestato un diciannovenne. Le accuse sono di tortura aggravata, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Nuovi arresti nel caso del disabile picchiato e umiliato a Corigliano Rossano (Cosenza) da un gruppo di giovani. Altre tre persone sono state arrestate e poste ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Corigliano per l'aggressione in casa nei confronti di un uomo con disabilità psicofisiche. Per lo stesso reato alcuni giorni fa era stato già arrestato e posto ai domiciliari un ragazzo di diciannove anni. I tre giovani arrestati oggi, due italiani e un romeno, hanno diciannove, venti e ventisei anni. Sono ritenuti corresponsabili del reato di tortura e sono stati arrestati in esecuzione delle ordinanze emesse dal Gip del tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura.

Sono entrati in casa dell'uomo in almeno due occasioni – Secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, il branco in almeno due occasioni è entrato nella casa del disabile, che vive in uno stato di abbandono e disagio con un fratello con ritardi mentali. L’uomo sarebbe stato sottoposto a ogni tipo di umiliazione e preso a schiaffi per il puro divertimento degli aggressori. Il branco aveva anche filmato e fotografato gli abusi al disabile, poi pubblicati sul profilo Instagram di uno di loro. Le accuse nei confronti dei giovani arrestati sono di tortura aggravata, violazione di domicilio (essendo entrati nell’abitazione della vittima contro la sua volontà con i volti nascosti durante i pestaggi con sciarpe od altri indumenti) e interferenze illecite nella vita privata.

Gli arrestati accusati di tortura – Il gip ha ravvisato il reato di tortura sulla base degli accertamenti compiuti dai carabinieri e del referto medico: le azioni dei giovani hanno comportato un trattamento “inumano e degradante per la dignità della vittima che veniva circondata dai propri aguzzini, terrorizzata, schernita, schiaffeggiata, derisa, spinta in uno stato di confusione e disorientamento e in più ripresa con dei filmati in tali umilianti condizioni”.

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