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Covid 19

Covid, Oms: “Il 2023 sarà l’anno in cui l’emergenza sanitaria pubblica terminerà ufficialmente”

“Il 2023 sarà l’anno in cui l’emergenza sanitaria pubblica terminerà ufficialmente”, a dirlo è Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della sanità.
A cura di Chiara Ammendola
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Controlli anti Covid in Cina
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Il Covid-19 "rimarrà senza dubbio ancora un importante argomento di discussione, ma credo e spero che, con i giusti sforzi questo, sarà l'anno in cui l'emergenza sanitaria pubblica terminerà ufficialmente". A dirlo, in conferenza stampa a Ginevra, è stato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il numero uno dell'Organizzazione mondiale della sanità ha spiegato che "ora entriamo nel quarto anno della pandemia", ma che "il mondo è in una situazione migliore rispetto agli anni passati grazie alla gestione delle cure, ai vaccini e ai trattamenti". Inoltre "per la maggior parte del 2022 il Covid è stato in declino".

Era fine gennaio del 2020 quando l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l'epidemia di Coronavirus in Cina ‘emergenza internazionale di salute pubblica'. Ed è proprio di Cina che ha parlato Tedros a Ginevra confermando l'elevata diffusione del Covid nel paese sottolineando però "che i dati completi non sono disponibili".

“Come ho detto la scorsa settimana è comprensibile che alcuni Paesi stiano adottando misure che ritengono possano proteggere i propri cittadini”, ha aggiunto in merito alla decisione di molti paesi di richiedere tamponi negativi ai cittadini cinesi in entrata.

E di dati sugli effettivi casi Covid in Cina ha parlato anche Michael Ryan, responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità per la gestione delle emergenze sanitarie: “Riteniamo che i numeri attuali (relativi al Covid, ndr) divulgati dalla Cina sottorappresentino il vero impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi”.

Parlando in una conferenza stampa, Ryan ha criticato la nuova definizione "molto ristretta" della Cina di morte attribuita al Covid, affermando che le statistiche non riflettono la ripresa dell'epidemia nel Paese.

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