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Covid, che estate ci aspetta secondo Pregliasco, Bassetti e Cartabellotta

Come sarà l’estate 2022 alle prese con un nuovo aumento dei casi Covid? Fanpage.it lo ha chiesto a Fabrizio Pregliasco, Matteo Bassetti e Nino Cartabellotta, che hanno spiegato quali scenari potrebbero realizzarsi nei prossimi mesi.
A cura di Ida Artiaco
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Continua l'emergenza Covid-19 in Italia. Nelle ultime settimane, come confermato dal report Gimbe di ieri e dal monitoraggio settimanale della Cabina di Regia appena pubblicato, aumentano contagi, tasso di positività ma anche ricoveri in area medica e in terapia intensiva, complice la diffusione di Omicron 5, sottovariante di Omicron, molto più contagiosa delle precedenti, responsabile della risalita della curva epidemiologica anche nel resto d'Europa.

Pertanto, cosa ci aspetterà nelle prossime settimane? Fanpage.it lo ha chiesto a tre esperti che hanno spiegato quali scenari potrebbero verificarsi nel corso della prossima estate, la terza alle prese con la pandemia.

Pregliasco

Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, "siamo in una fase di crescita, legata a due fattori: la libertà da un lato, che ci porta ad avere più contatti e quindi maggiore rischio di contagio, il che è anche una cosa fisiologica, dall'altro l'enorme capacità diffusiva di Omicron, che ha un R0 (R con zero) di 15/17, cioè ha tra i 15 e 16 casi secondari per ogni infezione confermata. Un tempo, col virus originale, questo valore era fermo a 2.5. Ha quindi una diffusività ai livelli di morbillo e varicella che sono le malattie più contagiose che abbiamo".

Pregliasco conferma che secondo le sue previsioni "ci sarà un picco a fine luglio, sperando che non ci sia una proporzione – finora non c'è – di casi gravi, perché le persone che si stanno infettando lo stanno facendo perché questa variante sfugge alla protezione vaccinale e a quella data dalla guarigione. Noi abbiamo il 7.4% di reinfezioni però tutto questo su una popolazione comunque in parte protetta fa sì che ci siano meno casi gravi. Questa presenza importante, se non arriva una nuova variante, ad agosto si andrà ad esaurire perché se sono colpiti in tanti saranno protetti. Però poi ci saranno successive ondulazioni, forse già in autunno ci sarà una nuova ondata".

Proprio in vista dell'autunno, Moderna ha annunciato qualche giorno fa l'arrivo di un vaccino bivalente efficace contro Omicron 4 e 5. "Interessante l'annuncio di Moderna – ha concluso Pregliasco -. Adesso bisognerà vedere dal punto di vista istituzionale, italiano ed europeo, come si procederà con la vaccinazione. Potrebbe avere lo stesso profilo della vaccinazione influenzale raccomandata dai 50 anni in poi. Eliminare l'isolamento per i positivi? Bisogna fare riferimento alla responsabilità di ciascuno a comportarsi secondo le regole. Forse in futuro si potrà andare in questa direzione, ma al momento non è opportuno".

Bassetti

Di diverso avviso è Matteo Bassetti, responsabile del Dipartimento regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino, per il quale non è opportuno parlare né di ondata né di picco. "Oggi grazie alle vaccinazioni e ai farmaci la malattia che causa il Coronavirus dalla variante Omicron 5 è profondamente diversa rispetto a quella dovuta alle precedenti varianti".

Secondo Bassetti "non ha senso parlare di ondata perché oggi non stiamo vedendo un incremento dei casi come nelle 4 ondate precedenti, quando aumentavano i contagi e immediatamente anche i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. Ora negli ospedali, a livello di patologia Covid, non ci sono pazienti. Stiamo vedendo persone che entrano per problemi diversi dal Covid ma che vengono classificati come tali. È prematuro parlare di ondata e di picco".

"La differenza è che oggi stiamo assistendo a una circolazione maggiore di un virus più contagioso. Dobbiamo guardare agli altri paesi, come Portogallo, Regno Unito e Sudafrica, dove l'ondata di Omicron 5 si è già esaurita ed è stata trattata come una sindrome simil-influenzale. Questo dobbiamo dire alla gente. Inutile dire che chiuderemo tutto di nuovo. Avremmo dovuto utilizzare questi mesi estivi per riconquistare la fiducia della gente anche in vista di una nuova campagna vaccinale in autunno".

Cartabellotta

Infine, per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "a oggi gli scenari futuri dipenderanno in parte dall'evoluzione delle nuove varianti e in parte dalla nostra capacità di arginare la diffusione del contagio, perché è chiaro che un netto incremento dei casi costringerebbe a utilizzare i mezzi di protezione individuale in maniera più estensiva di quanto stiamo facendo adesso perché con un virus del genere, così contagioso, è inevitabile che in un ambiente chiuso o poco ventilato la probabilità di trasmissione virale sia molto elevata", ha precisato durante una diretta sul canale YouTube di Fanpage.it.

"Ancora oggi – ha continuato -, abbiamo 600mila persone attualmente positive, di cui la maggior parte è in isolamento domiciliare ma il tasso di positività è alto, intorno al 13%, quindi di virus in giro ancora ce ne è tanto. Tuttavia, grazie alla minore virulenza di Omicron e alle coperture vaccinali l'impatto sugli ospedali è enormemente più basso. Se le nuove varianti saranno tutte più contagiose, noi negli autunni/inverni dei prossimi anni avremo ondate sempre più basse. Per questo dico che non possiamo immaginare i prossimi mesi senza mascherine e richiami di vaccino".

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