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Cosenza, accoltellato al collo da cliente sul suo taxi: Antonio muore una settimana dopo

Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Antonio Dodaro, tassista calabrese di 53 anni, accoltellato da un cliente sul suo taxi circa una settima fa a Cosenza. In ospedale, dopo le cure e i punti di sutura, lo avevano dimesso rimandandolo a casa per la convalescenza. Poi l’improvviso decesso.
A cura di Antonio Palma
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Saranno gli esami medico legali sul suo corpo a chiarire le circostanze che hanno portato nelle scorse ore al decesso di Antonio Dodaro, tassista calabrese di 53 anni che era stato accoltellato da un cliente sul suo taxi, circa una settima fa, a Cosenza. L’uomo era stato vittima di una brutale aggressione durante un normale turno di lavoro nella cittadina calabrese il 7 gennaio scorso. Era corso subito in ospedale dove, dopo le cure e i punti di sutura, lo avevano dimesso rimandandolo a casa per la convalescenza, giudicando non gravi le sue condizioni. A una settimana di distanza da quell’episodio, però, l’improvviso decesso del cinquantatreenne. Una morte così repentina e senza apparente motivo per la quale i familiari hanno chiesto di fare luce e sulla quale ora indaga la polizia per accertare un eventuale collegamento con l’accoltellamento. La stessa Procura di Cosenza ha disposto l'autopsia sul corpo dell'uomo per accertare l’esatta causa di morte.

Antonio Dodaro  aveva raccontato di essere stato aggredito da un cliente che non voleva pagare la corsa e ferito con un coltello al collo, all'addome e alle mani. Alla base di tutto ci sarebbe stata una lite per pochi spiccioli, dieci euro. “Non li aveva per pagarmi la corsa. Gli ho detto di scendere, che non faceva nulla. Lui però forse ha avuto paura che potessi denunciarlo e mi ha colpito da dietro al collo” aveva rivelato il tassista a Lacnews24 dopo le cure in ospedale, ricostruendo: “Un altro taglio mi è stato inferto all’addome durante la colluttazione. Ho provato a bloccarlo per difendermi e mi sono ferito anche alle dita delle mani. Ad un pollice ho riportato una lesione del tendine”.

“Quando ho sentito il sangue nella gola ho avuto paura di morire. Per fortuna il pronto soccorso era vicino ed ho potuto raggiungerlo autonomamente con la mia stessa auto. Mi hanno applicato una ventina di punti” aveva chiarito l’uomo in attesa che la polizia potesse individuare l’aggressore. A parte lo shock, però, sembrava stare bene. Poi l’improvviso decesso delle scorse ore su cui ora saranno svolti accertamenti.

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