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Coronavirus, MSF: “Prevenzione impossibile coi senzatetto in strada, vanno accolti”

La prevenzione del coronavirus è impossibile se i senzatetto restano in strada. È il monito di Medici Senza Frontiere a tutte le regioni affinché chi vive in strada venga accolto in strutture preposte allo scopo, al fine di poter applicare in maniera corretta i protocolli sanitari previsti per bloccare il contagio. Nel frattempo, la richiesta è di dotarli di kit disinfettanti, acqua e servizi igienici.
A cura di Angela Marino
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La prevenzione del virus è impossibile se i senzatetto restano in strada. È il monito di Medici Senza Frontiere a tutte le regioni affinché chi vive in strada venga accolto in strutture preposte allo scopo, al fine di poter applicare in maniera corretta i protocolli sanitari previsti per bloccare il contagio. "Trasferire urgentemente tutte le persone "senza dimora" o che vivono negli insediamenti informali, sia rurali che urbani, in strutture di accoglienza idonee a garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie controllate dai decreti in materia di emergenza "sanitaria. Lo chiedono Intersos e Asgi (associazione studi giuridici sull'immigrazione) in una lettera inviata a tutte le Regioni e firmata anche da altre 17 associazioni e ONG, tra cui Medici senza frontiere e Arci. "Nei ‘ghetti' – spiegano le ONG – si vive in condizioni di promiscuità, con scarso e ricevuto nullo accesso all'acqua e ai servizi igienici.

"In queste condizioni – spiegano – è impossibile mettere in atto le misure necessarie di prevenzione dell'epidemia, a partire dal lavaggio delle mani. Inoltre – aggiungono – in caso di contagio, rischi difficili anche misure di contenimento ". E mentre si attendono le nuove disposizioni la richiesta, formalizzata nella lettera indirizzata ai governatori e amministratori locali è di dotarli di "serie di misure utili a ridurre i rischi di contagio, ovvero, fornitura di acqua potabile e servizi igienici; distribuzione di kit igienici (disinfettanti, fazzoletti, detergenti); raccolta periodica dei rifiuti; attività di informazione sulla prevenzione fatta insieme ai mediatori culturali e disponibilità di alloggi per eventuali casi di isolamento volontario o quarantena ".

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