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Covid 19

Modena, appello della Croce Rossa:”Ci sono rimaste solo dieci mascherine, aiutateci”

Il vicepresidente della Croce Rossa di Modena: “L’Ausl fa i miracoli per farci lavorare in sicurezza, ma la psicosi ha ‘bruciato’ le scorte. Abbiamo bisogno di mascherine, guanti, tute protettive”. E sono molti coloro che se ne approfittano: “La cosa vergognosa è che i prezzi sono schizzati alle stelle” spiega Ranuzzi.
A cura di Biagio Chiariello
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“Nel nostro magazzino, ad esempio, sono rimaste si e no dieci mascherine”, poche parole quelle del vice presidente della Croce Rossa di Modena, Marco Ranuzzi, ma assolutamente eloquenti a far capire la situazione di crisi che l’Organizzazione di Volontariato sta vivendo nei giorni della pandemia da Coronavirus in Italia. C’è dunque bisogno dei kit di protezione individuale, indispensabili per limitare il contagio degli stessi operatori e garantire la continuità dei servizi.  Non solo mascherine, ma anche guanti e tute protettive, oltre ai detergenti per sanificare le ambulanze e rendere sicuri i mezzi di trasporto dei malati. Grazie all’Ausl che ci fornisce i kit quotidianamente riusciamo sempre ad essere protetti. Ma nel nostro magazzino, ad esempio, sono rimaste si e no dieci mascherine” spiega Ranuzzi al Resto del Carlino. “Siamo tutti in affanno ma l’azienda sanitaria sta facendo i miracoli per permettere a tutti noi di lavorare in sicurezza e di garantirla ai pazienti. I dispositivi sono venuti a mancare sul mercato perché si è creata la psicosi di massa, che ha portato all’ arrembaggio nella grande distribuzione. Fortunatamente dalla Cina è ripresa la produzione".

A proposito delle mascherine, dice:

Diciamo che il consumo è altissimo perché tutti le usano e questo ha messo in crisi il sistema produttivo. In più tantissime persone hanno acquistato ulteriori mascherine pensando che, a causa di notizie false, quelle chirurgiche non servissero. Ma non è così: sono indispensabili per non infettare ma non fungono da ‘scudo’. Il problema è che tanti privati hanno fatto ‘il pieno’ senza capire di cosa ci fosse bisogno e perché".

In particolare i privati si sono fiondati sulle ffp2 e ffp3: “Sono una rarissima eccezione e proprio su quelle c’è stato un arrembaggio da parte dei privati forse anche per un’informazione poco corretta” dice Ranuzzi. E in più c’è chi se ne approfitta: “La cosa vergognosa è che i prezzi sono schizzati alle stelle” spiega ancora il vice presidente. Al termine di ogni servizio per cui si attiva il protocollo Covid-19 la centrale operativa ci ripristina due kit per volta. Ogni kit prevede camice bianco ad alto contenimento, cuffia, calzari, guanti e ovviamente mascherina. In ogni servizio ne consumiamo due e ad ogni servizio ne ripristinano due ma se finiscono le scorte rischiamo di non averne a sufficienza".

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