La donna ricoverata a Genova non ha contratto il Coronavirus: allarme rientrato
UPDATE: Gli esami svolti nella giornata di oggi all'ospedale San Martino di Genova hanno scongiurato l'ipotesi che la donna ricoverata dopo un viaggio in Cina avesse contratto il coronavirus. Tutti gli esami diagnostici hanno dato esito negativo. L'allarme è quindi rientrato.
Caso sospetto, per il momento ancora da confermare, di coronavirus 2019-n-CoV in Liguria. Sono in corso accertamenti su una donna di circa quaranta anni, residente nell’entroterra di Chiavari e rientrata da poco da un viaggio in Cina, che è stata ricoverata all’Ospedale San Martino di Genova. La paziente nel corso del suo viaggio in Asia è stata anche a Wuhan, la città cinese ritenuta l'epicentro dell’epidemia del nuovo coronavirus, che secondo le ultime informazioni sarebbe contagioso anche durante l'incubazione. Sarebbe stato il suo medico di base ad avere dei sospetti sul nuovo virus e l'intervento di trasporto della paziente dal Tigullio all'ospedale di Genova è stato coordinato dal 118. La donna è arrivata in ospedale con febbre alta e problemi respiratori, ma non sarebbe in pericolo di vita. In giornata verranno svolti esami e accertamenti per capire se si tratti effettivamente di contagio dal virus cinese.
L'assessora regionale rassicura la popolazione: "Procedere con prudenza" – Intanto, la vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Sonia Viale ha voluto tranquillizzare la popolazione. "È stata presa in carico presso il Policlinico San Martino una donna proveniente da Wuhan, con lieve sintomatologia respiratoria, per valutare se si tratta di caso sospetto di nuovo coronavirus – è quanto ha comunicato l'assessore regionale -. Il percorso concordato è stato applicato in modo puntuale. È necessario procedere con estrema prudenza, ogni aggiornamento ed evoluzione sarà comunicato da Regione, in accordo con il Ministero della Salute". Presto saranno dunque comunicati gli esiti delle indagini in corso. “Regione Liguria – fanno sapere – seguirà attentamente le indicazioni ministeriali, anche in materia di comunicazione, che raccomandano prudenza nella diffusione di informazioni che devono essere chiare e puntuali, al fine di evitare inutili allarmismi nella popolazione”.