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Coprifuoco alle 18, tabaccaia chiude per solidarietà: “Perché bar e ristoranti no e gratta e vinci sì?”

Abbasserà le saracinesche alle 18 della sua tabaccheria Cristina Cerato, titolare della omonima tabaccheria di piazza dell’Assunta in frazione Castelrosso di Chivasso. Una scelta che riguarderà tutta la durata delle nuove restrizioni imposte dal dpcm. “Se non posso andare a prendere un caffè, perché posso andare a comprare un gratta e vinci?” è la provocazione lanciata dalla commerciante.
A cura di Biagio Chiariello
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“Se non posso andare a prendere un caffè in bar o pasticceria, perché posso andare a comprare un Gratta e vinci? Questo Stato non si merita la mia intraprendenza e i miei sacrifici”: è questo il messaggio che lancia Cristina Cerato, titolare della omonima tabaccheria di piazza dell’Assunta in frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino. La commerciante ha deciso che la sua attività chiuderà alle 18 in segno di solidarietà con tutte le categorie di commercianti costretti ad abbassare le serrande in anticipo con il nuovo Dpcm del governo.

Ci sono categorie che sono state prese in giro e in questo momento credo che il commercio abbia bisogno di unità – dice-  Io oggi lavoro e il mio vicino no, ma domani rischio di non lavorare nemmeno io. Queste imposizioni non permettono di lavorare ma se muore il commercio muore tutto".

Cerano non nega l'emergenza sanitaria: "Bisogna proteggersi, fare attenzione e noi ne facciamo molta ma queste misure compromettono il commercio nella sua totalità, noi commercianti siamo sentinelle sul territorio, facciamo assistenza sociale, un lavoro che nessun sito internet di e commerce può svolgere".

La protesta a Chivasso

Ieri sera la commerciante insieme a tanti colleghi ha partecipato una manifestazione di protesta: "Anche sono convinta che la nostra debba essere una proteste silenziosa, le manifestazione di piazza comportano sempre il rischio di infiltrazioni violente come a Napoli". Cerato ha affisso un cartello in tabaccheria: "Questo Stato non merita la mia intraprendenza e i miei sacrifici".

Cosa dice l'ultimo dpcm anti Covid

Nel nuovo dpcm anti Covid firmato nella notte dal presidente del Consiglio viene confermata la chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutti conviventi. La ristorazione non si ferma invece la domenica e nei giorni festivi ed è consentita negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti e vi alloggiano, "senza limiti di orario".

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